Via libera della Giunta regionale all’aggiornamento del Piano triennale degli interventi di difesa del suolo 2024-2026 che definisce i fabbisogni prioritari in relazione alle disponibilità finanziarie e sulla base delle richieste avanzate dai Comuni, corredate ciascuna da un progetto di fattibilità tecnico-economica. Gli interventi sono finalizzati alla messa in sicurezza o mitigazione dei rischi, alla riqualificazione fluviale di corsi d’acqua o dei versanti che gravano su di essi, al ripristino di opere di difesa compromesse la cui perdita di efficienza può comportare rischi elevati e, più in generale, alla manutenzione straordinaria di opere di consolidamento e difesa.
Si tratta, in particolare, di 109 nuove richieste di finanziamento, per la gran parte per interventi strutturali e manutenzioni straordinarie a cui si aggiungono alcune richieste per studi, monitoraggi o progettazioni.
“La Liguria è da alcuni anni sul podio tra le regioni più virtuose a livello nazionale in termini di capacità di spesa delle risorse stanziate sul tema della difesa del suolo e del contrasto al dissesto idrogeologico" – dichiara l’assessore regionale alla Difesa del Suolo - "L’aggiornamento di questo piano è indispensabile per avere a disposizione il quadro dei fabbisogni prioritari con una serie di interventi strategici pronti a partire, essendo tutti accompagnati dal relativo progetto di fattibilità tecnico economica. Grazie a questa preparazione, fino ad oggi abbiamo realizzato centinaia di interventi che hanno reso il nostro territorio molto più sicuro rispetto al passato e più ‘resiliente’ ovvero capace di sostenere meglio, con minori danni, l’eventuale impatto di futuri eventi calamitosi”.
Le richieste avanzate riguardano tutto il territorio e sono relative ad interventi strutturali (ad esempio opere di aumento della resilienza o sistemazione idraulica di alcuni torrenti, ad esempio attraverso la realizzazione di difese spondali o arginature, opere di messa in sicurezza di versanti lungo strade comunali o di consolidamento di movimenti franosi) e a manutenzioni straordinarie (ad esempio per lavori di adeguamento idraulico di torrenti oppure di stabilizzazione dei fondali e ripristino di arginature per contrastare l’erosione, opere di contrasto al dissesto idrogeologico).