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Attualità | 05 giugno 2024, 17:31

Camporosso, l'uomo dei tre sport Giuseppe Veziano compie novant'anni (Video)

Una figura nota per aver contribuito a diffondere lo sport nella nostra provincia

Camporosso, l'uomo dei tre sport Giuseppe Veziano compie novant'anni (Video)

Giuseppe Veziano, noto a Camporosso come l’“uomo dei tre sport”, oggi compie novant'anni.

Tre sport diversi hanno, infatti, caratterizzato la sua vita: calcio, ciclismo e pallapugno, dai quali ha ricevuto molte soddisfazioni e gratificazioni. Ha vinto scudetti, medaglie, coppe e targhe, tutte onorificenze del Coni, della Federazione italiana gioco calcio e della Federazione italiana pallapugno. "Iniziai a giocare da giovane a pallapugno e a calcio partecipando ai tornei del paese" - racconta il novantenne Veziano - "Durante il servizio militare giocai nella squadra del II Battaglione Della Marmora, successivamente sono stato incaricato di formare e seguire la squadra di football. Mi occupavo delle disposizioni tattiche e della preparazione atletica. Allenai Giuliano Sarti, futuro portiere dell’Inter scudettata nonché campione d’Europa e del Mondo; Gianchetto del Parma; Catalani, poi capitano del Prato e centromediano della Spal in serie A; e Russoni del Siena”.

E’ una figura sportiva importantissima nella nostra provincia perché ha contribuito a diffondere lo sport, facendolo amare anche alle varie generazioni. Fu definito l'uomo dei tre sport, da Marco Silvano Corradi che scrisse un libro dedicato alla vita e alla carriera sportiva di Veziano.

Nato a Isolabona nel 1934, Veziano, abitante di Camporosso, iniziò da giovane a giocare a pallapugno, poi passò al calcio, passione che dura ancora, visto che è presidente onorario dell'Unione Sportiva Camporosso. Nel 1975 fu, inoltre, tra i fondatori del Camporosso Calcio e si mise a disposizione come dirigente e massaggiatore. In seguito, fu anche direttore sportivo e presidente.

Si dedicò pure al ciclismo nel ruolo di direttore sportivo occupandosi di tattiche di corsa e supporto psicologico ai corridori. Quando si sposò iniziò, infatti, a seguire i suoi nipoti appassionati di ciclismo. Tobia, Andrea e Lamberto Galmacci cominciarono a vincere le competizioni e così Veziano, grazie a suoi contatti, contribuì alla nascita della Fanini Mobiexport, per la quale divenne direttore sportivo. Il team di Isolabona fu una fucina di campioni del ciclismo professionistico: Mario Cipollini, Michele Bartoli, Andrea Tafi, Rolf Sorensen, Pierino Gavazzi, Giambattista Baronchelli, Franco Chioccioli e Mattia Gavazzi, sono solo alcuni nomi di coloro che vestirono la maglia della società.

Infine, ritornò alla pallapugno in veste di massaggiatore, diventando amico, confidente e motivatore dei campioni che hanno tagliato i traguardi più alti vincendo campionati di serie A. Giuseppe divenne il massaggiatore ufficiale dell’Aspe Imperiese. Per la sua attività sportiva nella pallapugno Veziano ricevette negli anni diversi riconoscimenti: è stato, infatti, premiato con una targa Coni e Fipe dal Comitato provinciale di Imperia per “aver trascorso una vita per il pallone elastico”. Nel 2008 ricevette una targa anche dal comune di Isolabona e un’altra dal Coni. Infine, un’ultima targa gli venne consegnata nel 2011 in occasione degli Oscar dello Sport.

Giuseppe Veziano ha fatto tante cose nella sua vita: si è sposato, ha creato una splendida famiglia, ha fatto il falegname, ha praticato la caccia e andava alla ricerca di funghi, ha sempre amato il calcio, la pallapugno e il ciclismo ma anche il tennis e il Torino e non ha mai avuto rimpianti: “Ho avuto tutto: una moglie splendida, due figlie, Nadia e Michela, e nipotini meravigliosi, Manuel, Ivan, Mattia Leonardo, e ho fatto ciò che amavo. Ora sono diventato pure bisnonno e sono ancora più contento. Spero di essere ricordato come una persona che ha fatto molte cose con grande passione, dedizione e onestà a prescindere dai risultati” - dice Veziano.

Elisa Colli

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