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Attualità | 04 giugno 2024, 19:25

Ventimiglia: le associazioni contro l'apertura del Twiga "Siamo pronti a dare battaglia"

Intervengono così le associazioni Terre di Grimaldi, Natura Intemelia, Italia Nostra Ponente Ligure e ATTAC Imperia

Ventimiglia: le associazioni contro l'apertura del Twiga "Siamo pronti a dare battaglia"

La riunione pubblica di sabato scorso a Grimaldi ha dato i risultati sperati: oltre a diversi residenti di Grimaldi, preoccupati per l’impatto del Twiga (ma non solo del Twiga) sul nostro territorio hanno partecipato molte associazioni, tra cui Italia nostra ponente ligure, Natura intemelia e Attac. Tutti hanno concordato sulla necessità di operare in modo concreto e senza perdere tempo, e questo primo comunicato stampa congiunto ne è la dimostrazione.

Intervengono così le associazioni Terre di Grimaldi, Natura Intemelia, Italia Nostra Ponente Ligure e ATTAC Imperia, che proseguono: “Alla retorica fasulla dei posti di lavoro citata da Di Muro nella sua ultima intervista – dicono le associazioni - rispondiamo che una parte di tali posti sono solo delle sostituzioni di altri contratti stagionali, e dunque il saldo positivo (anche ammesso che ci sia) non è certo quello millantato da Briatore e dai suoi ‘migliori amici’. Al mantra ‘chi ha le autorizzazioni in regola può fare quello che vuole’ risponderemo a suo tempo dopo aver studiato le carte e coinvolgendo tutti gli enti che sarà necessario. Non è a colpi di autorizzazioni che si gestiscono i beni comuni. Le spiagge, quali beni demaniali inalienabili e imprescrittibili, sono destinate a soddisfare una prioritaria funzione pubblica, appartengono dunque alla collettività e destinate alla fruizione comune. Si sappia dunque che siamo pronti a dare battaglia. Quando un’amministrazione comunale impone un progetto dall’alto, senza coinvolgere i cittadini e oltretutto pretendendo gratitudine come cosa dovuta, questa è la reazione che si deve aspettare”.

“E non è una questione di partito. Che nessuno si provi a strumentalizzarci o ad etichettarci come spesso e volentieri fanno i politici quando pensano di poter avere un vantaggio. Siamo tutti d’accordo sul fatto che il Twiga rappresenta un modo di fare turismo vecchio, superato, insostenibile in particolare per un territorio fragile che va maneggiato con cura come il nostro. Il lusso fine a sè stesso, la mera ostentazione di beni, potere e denaro, non portano benefici alla comunità e per questo oltre a contrastare il progetto nel merito prepareremo anche un piano alternativo per Baia Benjamin, rispettoso (dell’ambiente) del paesaggio costiero e alla portata di tutti per far conoscere un bellissimo angolo di riviera che non deve essere relegato a parco divertimenti per super ricchi, e per assecondare imprese interessate al ‘capitale naturale’ e alla realizzazione di profitti. Soprattutto ora, che l’incedere della crisi eco-climatica dovrebbe indurre a ripensare nuove forme di sviluppo compatibili con l’ambiente anche marino, sottoposto ad una progressiva erosione dei litorali”.

Carlo Alessi

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