Attualità - 31 maggio 2024, 16:34

Futuro del verde a Sanremo: le richieste del Comitato Pat ai candidati a sindaco

L'attacco a chi, nel tempo, ha deciso di abbattere le piante nel comprensorio matuziano

Il Comitato sanremese Pat interviene sulla gestione futura del verde, sia pubblico che privato, per capire dai candidati a sindaco quale sia la prospettiva di gestione del verde pubblico e privato, che vorranno portare avanti se eletti.

“Grazie alla natura del luogo e all'eredità di personaggi internazionali e facoltosi dei secoli scorsi – evidenzia il Pat - l'85% del nostro territorio è sottoposto a vincoli di carattere paesaggistico e storico. Da documentazione reperita nel 2008 presso il Comune, confermata per gli anni successivi dall'assessorato di competenza, la media di abbattimenti in ambito urbano comunale di Sanremo è di 100 alberi ad alto fusto all’anno; ne consegue che al 2020 il patrimonio arboreo di Sanremo ha avuto una perdita di circa 1.200 alberi”.

Come più volte lamentato dal PAT il trend prosegue fino con dati allarmanti: “L'abbattimento di sette magnifici pini storici nella piazza della frazione di Poggio di Sanremo, altri 5 in via Panizzi, quello presso l'Asl di via privata scoglio, un carrubo sopravvissuto ad una feroce capitozzatura e recentemente abbattuto all'innesto tra via Nuvoloni e Corso Inglesi, la paesaggistica mimosa claire de lune del Floriseum, abbattuta in piena fioritura, pini per interventi privati in strada rotabile Capo Nero, in giardino presso i tre ponti, un cedro in via Vesco ed un altro in C.so Garibaldi; citando solo quelli di cui abbiamo contezza. Dal 5 maggio al 22 giugno 2021, in soli 48 giorni, il Comune di Sanremo ha abbattuto almeno 38 esemplari ad alto fusto di cui abbiamo contezza diretta, oltre ad altri di cui siamo a conoscenza tramite segnalazioni di residenti nel quartiere di Baragallo e nelle frazioni di Coldirodi e Poggio, che non abbiamo avuto modo di approfondire. Inoltre almeno 30 di questi sono stati eseguiti in zona di vincolo paesaggistico caratterizzato da macchia mediterranea, sottoposta a vincolo ed in periodo di nidificazione in totale mancanza di tutela dell'avifauna”.

“La maggior parte dei pini abbattuti – prosegue il Pat - tra maggio e giugno 2022 costituivano l'alberata di Via Nino Bixio a bordo della Pista ciclabile, che la Soprintendenza per i Beni Culturali Paesaggistici ed Architettonici voleva espressamente tutelare come da parere vincolante del 25 febbraio 2021 in conferenza dei servizi. Invece sono stati sacrificati 13 pini del filare di via Nino Bixio e 3 situati vicino al forte di Santa Tecla creando un danno paesaggistico enorme. Ora temiamo per il restyling dei Giardini Regina Elena, che prevede l'eliminazione dell'intera pineta e degli alberi in piazza castello e, dati gli annunci dell'Assessore ai Lavori pubblici, per la sorte della magnifica pineta di N.S. Della Guardia”.

“Sono state demolite le serre vincolate del vivaio di Villa Ormond, cantiere finanziato con il PNRR, per costruire un polo scolastico che poteva trovare spazio in edifici comunali lasciati invece in degrado. Recente è la cantierizzazione per demolire anche una porzione della panchina storica in cemento che corona la fontana dei putti nei giardini di Villa Ormond. Il degrado delle aree verdi e dei parchi pubblici rappresentato principalmente dal diradamento arboreo è diffuso in tutta la città con evidenze specifiche nei Giardini Regina Elena, nel parco di Villa Nobel, nel parco Marsaglia, nei Giardini della Foce, nel parco di Villa Zirio, nel parco di Villa Giovanna D'Arco, nel giardino di Villa Magnolie ed in quello delle Carmelitane, il promontorio dell'ospedale Borea, privato di tutti i pini, via privata Scoglio completamente spoglia”.

“La pratica di capitozzatura così è stata sdoganata anche nella gestione dei giardini privati con ulteriore danno paesaggistico ed ambientale, come nel caso di villa Aloha, nel cui giardino vincolato è stato abbattuto un eucaliptus pluricentenario di oltre 24 metri e ora sta perdendo il gigantesco ficus per continue capitozzature. Da documentazione fotografica e perizie reperite con accesso agli atti si ha infatti  conferma che sul patrimonio verde pubblico del Comune di Sanremo si effettua la capitozzatura, principalmente su Platani, in periodo vegetativo, determinando la proliferazione di malattie, la morte progressiva o conseguenti prescrizioni di abbattimento, con il risultato che interi viali alberati sono stati smantellati fino a cambiare l'aspetto della città. Questa gestione del verde pubblico secondo pratiche dichiarate dannose e vietate dalla normativa di settore, come la capitozzatura, la potatura in periodi vegetativi, il mancato rispetto delle distanze dagli apparati radicali in caso di scavi per sottoservizi, la strozzatura del colletto, favoriscono la diffusione di malattie e parassiti con la continua  necessità di interventi di manutenzione straordinaria quali abbattimenti e ripiantumazioni”.