Dopo tante parole, polemiche e opinioni più o meno autorevoli, il decreto autovelox è pronto per essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale e per diventare, quindi, operativo. Il tutto in un sottofondo di ricorsi (minacciati o reali), promesse, e ipotetici cambiamenti.
Ma di fatto, cosa cambia con il nuovo documento? Spetterà al prefetto la decisione sul posizionamento del autovelox, mentre i Comuni dovranno dimostrare che le strade proposte per l’installazione sono pericolose e lo dovranno fare presentando dati sul tasso di incidenti in relazione all’alta velocità come causa. Il tutto mentre, su scala nazionale, è noto che una delle tre principali cause di incidenti è proprio la velocità. Previste poi norme più stringenti anche per i cartelli che segnalano la presentazione degli autovelox, mentre è già noto il divieto di installazione nelle strade dove il limite “sia inferiore di oltre 20 km/h rispetto a quello massimo generalizzato”. E poi, infine, c’è la questione dei ricorsi legati all’omologazione degli autovelox: di fatto ogni multa è potenzialmente impugnabile.
A Sanremo negli ultimi mesi si è fatto un gran parlare di autovelox, prima con i ‘Velo ok’ (i box arancioni), poi con quello fisso sull’Aurelia Bis con tanto di limite abbassato da 90 a 70 km/h (voluto dalla Provincia, non dal Comune) e, infine, con i sistemi fissi sistemati ai Tre Ponti e in corso Marconi (per ora in funzione solamente con la pattuglia sul posto in attesa dell’ok della Prefettura per l’attivazione 24 ore su 24). E anche qui, inevitabilmente, la domanda è d’obbligo: che cosa cambierà con la pubblicazione del decreto?
Nella teoria nulla, nella sostanza qualcosa si è mosso. Stando alle fonti ufficiali pare sia tutto particolarmente complesso, tanto che le eventuali decisioni vengono rimandate alla lettura del testo e al confronto con la Prefettura. Ma, intanto, sembra che nelle ultime settimane, alla luce dei ricorsi piovuti in tutta Italia e per evitare quindi di intasare gli uffici, sia stata allentata non poco la stretta e che le rilevazioni su strada siano notevolmente diminuite. Così dicono dagli uffici, ma così è evidente anche transitando ogni giorno sulle strade interessate dagli autovelox fissi. Se prima era molto frequente la presenza dell’auto della Polizia Locale nelle vicinanze dei due autovelox sull’Aurelia, ultimamente è molto raro vederla. Inoltre già da parecchio non se ne vedono più in prossimità dei ‘Velo ok’, anche loro funzionanti solamente con la pattuglia in loco. E poi c’è il semaforo ‘intelligente’ dei Tre Ponti, tornato in funzione dopo mesi e utile proprio a rallentare il traffico in prossimità del punto di rilevazione velocità.
Un alleggerimento dei controlli destinato a rimanere tale sino a quando le norme (che definire “articolate” è poco) per l’installazione degli autovelox e per l’emissione delle multe non saranno studiate nel dettaglio e, soprattutto, fino a quando il nodo dell’omologazione non sarà sciolto. Si dice, infatti, che i sistemi di controllo, per essere installati, devono essere omologati. Ma, allo stesso tempo, non è stato spiegato come debbano essere omologati. Quindi, al momento, ogni multa è potenzialmente impugnabile siccome il sistema che l’ha elevata non è stato omologato.
Il trionfo della burocrazia.