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Attualità | 23 maggio 2024, 12:33

Elezioni Sanremo: si chiude il valzer dei sondaggi che dicono tutto e il contrario di tutto

Abbiamo visto dati di ogni genere, classifiche e numeri che cambiano a seconda del sondaggio del momento. Da domani non sarà più possibile pubblicare rilevazioni

Elezioni Sanremo: si chiude il valzer dei sondaggi che dicono tutto e il contrario di tutto

Mager è primo con due punti di vantaggio. Anzi, no, uno solo. È un testa a testa. No, Rolando è primo, con quasi 20 punti di distacco. Gli indecisi sono il 42%, anzi no, sono il 14%. E poi c’è quello anonimo, quello segreto, quello che si dice essere sponsorizzato da una parte o dall’altra, quello con le domande tendenziose, quello che “guarda che è affidabile” e quello che “non ti fidare”. A questo punto viene da dispiacersi che il tempo sia ormai scaduto (da domani non si potranno più pubblicare rilevazioni) perché anche Fellegara, Rizzo, Martini e Danieli avrebbero meritato di essere in testa per 24 ore. Così, giusto per far provare anche a loro il brivido del primo posto senza lasciarlo sempre ai due big della contesa.

I sondaggi. Dopo le buche per strada, a Sanremo i sondaggi sono il secondo argomento cardine di una campagna elettorale che si avvia alla sua volata finale senza entusiasmare gli addetti ai lavori e senza infiammare particolarmente nemmeno gli animi dei cittadini più distratti. Perché, va detto, se c’è una Sanremo che non distoglie mai l’attenzione dalla contesa, ce n’è anche un’altra che a stento sa chi siano i candidati sindaco o le squadre che li sostengono.

Ma ora il focus è sui sondaggi. Provare a contarli non porta da nessuna parte, sono sempre di più di quanto si immagini. E ne abbiamo visti di ogni, con risultati di ogni genere, percentuali che salgono e che scendono, dati che volano da una parte all’altra. Il tutto davanti a cittadini che, comprensibilmente, iniziano a osservarli con sguardo interrogativo. Non tanto per una scarsa fiducia nella rilevazione, ma proprio per via di risultati in continuo cambiamento. Citare qualche esempio sarebbe quasi superfluo e si rischierebbe di fare torto a qualcuno. Ma invitiamo i lettori a consultarli nuovamente per rendersi conto di come tutto sia estremamente fluido.

Il pensiero vola inevitabilmente al 2019 quando tanto si disse in merito ai sondaggi, così come tanto di disse della “voce dei social”. Tutti segnali che andavano in una direzione, salvo poi essere clamorosamente smentiti dalle urne. Ulteriore dimostrazione di come l’unico verdetto da commentare sia quello dello scrutinio, tutto il resto sembra scritto a matita, pronto a essere cancellato e riscritto nel giro di una manciata di ore.

Pietro Zampedroni

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