Attualità - 18 maggio 2024, 17:49

Truffe agli anziani, nuova indagine statistica della Confartigianato. Gianni Canale: “Un’emergenza sociale”

I risultati si basano su 9800 interviste a cittadini soprattutto over 65.

Gianni Canale

La Confartigianato della provincia di Imperia, attraverso la propria ANAP (Associazione Nazionale Anziani e Pensionati), è a disposizione per fornire informazioni utili per difendersi dalle truffe attuate a danno delle persone anziane. Recentemente l’associazione di artigiani, tramite i volontari di Servizio Civile dell’ANCoS, ha effettuato un’indagine nazionale su questo grave fenomeno. I risultati si basano su 9800 interviste a cittadini soprattutto over 65.

Quest’analisi è servita come base per progettare e proporre al finanziamento, un intervento di servizio civile digitale che l’ANCoS vorrebbe realizzare con i propri volontari nel 2025.Il progetto intitolato “Websafe: giovani osservatori contro i pericoli del web” coinvolgerà decine di giovani volontari in molte province per azioni di analisi dei fenomeni criminali e di affiancamenti degli anziani per una loro consapevolezza dei pericoli e degli strumenti per prevenire, anche attraverso il coinvolgimento della comunità locale in sostegno degli anziani fragili.

Con ‘truffe agli anziani’ abbiamo inteso esplorare varie tipologie di reati e raggiri in cui l’aspetto di vulnerabilità dell’anziano gioca un ruolo importante – spiega il Presidente di ANAP Imperia Gianni Canale - Ai tentativi subiti abbiamo affiancato il dato dell’effettiva riuscita ed il dato della successiva denuncia: sul totale abbiamo un 50% di tentativi riusciti di truffa”.

Dai dati raccolti, emerge che gli anziani vengono avvicinati soprattutto presso la propria abitazione, tramite la visita di falsi incaricati di aziende di servizi o funzionari pubblici, e poi in prossimità di luoghi strategici come banche, poste e negozi.

Nella maggior parte dei casi, i reati commessi riguardano i furti commessi all’interno dell’abitazione, gli scippi, i furti di beni all’esterno, l’attivazione di servizi commerciali via telefono, i furti all’esterno e le frodi on line.

I risultati delle interviste effettuate dimostrando che più del 3% di truffe, pur riuscite, non vengono denunciate all’Autorità Giudiziaria. La mancanza, per quasi totalità, di denuncia per i tentativi non riusciti, rende il fenomeno meno evidente ai dati ufficiali, confermando la possibile sottostima del fenomeno, che comunque è già attenzionato dalle Forze di Polizia. In particolare, la fraudolenta attivazione di servizi per via telefonica (6%) o con visite al domicilio (15%), e le frodi on line (20%) registrano una percentuale di denuncia inferiore ad un caso su cinque. Va sottolineato che la percentuale di truffe colpisce gli anziani abbastanza in ugual maniera, anche se inseriti in contesti familiari allargati con coniugi o figli. Quindi è importante non un controllo esterno, quanto la crescita della consapevolezza del rischio e degli strumenti per prevenirlo o denunciarlo. 

Ci troviamo di fronte ad un’emergenza sociale che non si può ignorare, per il suo danno su categorie fragili e sulla percezione diffusa di insicurezza – conclude Gianni Canale - Infatti, da non sottovalutare, è l’impatto psicologico che le truffe o i tentativi di raggiro producono sulle persone che le subiscono, in termini di atteggiamento nei confronti del mondo esterno, di diffidenza, ostilità, rabbia, frustrazione e disagio, anche verso i propri familiari ed amici più stretti. L’assistenza, il supporto, l’informazione e l’accompagnamento ad un uso più consapevole e critico del web rappresentano dunque uno strumento fondamentale per favorire l’inclusione sociale”.