Non c'è stato l'atteso interrogatorio di Aldo Spinelli, previsto questa mattina in Tribunale.
A far saltare l'incontro sarebbe stata la cancelleria che non avrebbe notificato gli atti di convocazione agli avvocati difensori dell'imprenditore portuale rendendo impossibile l'interrogatorio davanti al gip.
Spineli, ottantaquattro anni, uscendo dall'aula si è lasciato andare a una dichiarazione: "Mi hanno lasciato solo, i miei avvocati non ci sono...verrò lunedì".
Tutto rimandato, dunque, per l'uomo del porto che, alla domanda sui finanziamenti e sulle contestazioni, ha risposto: "Lunedì saprete tutto. Male non fare, paura non avere".
Dichiarazione spontanee, invece, per il capo di Gabinetto Matteo Cozzani che ha fatto sapere che lascerà l'incarico.
Intanto sul clamoroso arresto di Giovanni Toti è intervenuto da La Spezia il vice premier Matteo Salvini. A chi gli ha chiesto se il governatore si deve dimettere ha risposto così: "No, in un paese normale qualunque lavoro tu stai facendo sei innocente fino a prova a contraria e colpevole dopo la terza sentenza a tuo carico". Nel rispondere alla domanda, Salvini, dal palco di Deportibus a La Spezia, ricorda quanto accaduto al sindaco di Lodi: "Inchiesta, dimissioni, e alla fine di un lungo percorso, non c'entrava. Ma intanto il danno era stato fatto" e questo genere di dinamica la si è vista "in tanti ruoli istituzionali".
Aggiunge: "Se basta qualcuno che spia dal buco della serratura senza una sentenza di una aula di Tribunale per chiedere le dimissioni, è complicato. Non ritengo che sia utile al paese questo perenne conflitto, anche perchè quelli che chiedono le dimissioni oggi sono i futuri indagati di domani se non cambiamo sistema. Così non è più una competizione su idee, progetti e programmi, ma è una resa costante e a me le rese non piacciono".