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Politica | 03 maggio 2024, 16:05

Elezioni Sanremo: confronto su acqua pubblica e 'Pride', Fellegara "La colpa politica di Rivieracqua è di Claudio Scajola"

Sul 'Pride' i due candidati (come annunciato Rolando non c'era ma erano presenti alcuni esponenti di centrodestra) hanno posizioni molto vicine

Elezioni Sanremo: confronto su acqua pubblica e 'Pride', Fellegara "La colpa politica di Rivieracqua è di Claudio Scajola"

Doveva essere un confronto a due e a due è stato, ma con protagonisti diversi. Originariamente Fulvio Fellegara aveva chiesto un incontro a Gianni Rolando sulle diverse posizioni, trattate in fase comunicativa sul ‘Sanremo Pride’.

Ma, invece di Fulvio Fellegara e Gianni Rolando, il confronto ha visto il primo con Alessandro Mager. Come evidenziato nelle ultime ore, infatti, il candidato del centrodestra ha annunciato di non voler partecipare, dopo la scelta di quello del centro civico di essere presente.

“Ho invitato gli altri colleghi candidati a incontrarci successivamente – ha detto Fellegara dichiarando comunque la mia disponibilità ad essere qui oggi e non ho avuto nulla di obiettare, accogliendolo volentieri pur non avendo il moderatore previsto (il giornalista Claudio Donzella, ndr)”.

“Partecipo volentieri a tutti gli incontri – ha risposto inizialmente Alessandro Mager – e, rispettando l’opinione di tutti, quando Fulvio ha lanciato questa ‘sfida’, mi è sembrato corretto esprimere la volontà di esserci. Non ho trovato elegante la scelta di Rolando di non presentarsi ma la rispetto, pur non condividendola”.

Al tema del ‘Sanremo Pride’ si è aggiunto quello sull’acqua pubblica e, su questo i due candidati a sindaco si sono confrontati nel corso del mini dibattito.

Si parte dall’acqua pubblica ed il ‘la’ lo ha dato Mager: “Sono per la proprietà pubblica ma, purtroppo, dobbiamo renderci conto che stiamo vivendo una situazione che, a mio modo di vedere e non solo, non può essere procrastinata ad oltranza. Rivieracqua ha accumulato decine di milioni di debiti e questa non è la sede in cui discutere di chi è la colpa. Dobbiamo trovare una soluzione e, già nel 2019, la conferenza dei sindaci dell’Ato idrico aveva evidenziato una situazione debitoria che non sarebbe stata sanabile. Questa è ulteriormente cresciuta e la stessa conferenza ha deciso di passare al sistema misto pubblico-privato. Ora, con l’aumento di capitale grazie all’apporto del socio privato, nel 2025 si potranno pagare i debiti e risanare la società”.

Secondo Mager non c’è via d’uscita all’ingresso del privato: “E’ stata chiesta da un privato al tribunale di Genova l’amministrazione giudiziaria, che è l’anticamera del fallimento. Se non passerà il piano concordatario sarebbe il disastro. A nessuno, me compreso fa piacere che il privato entri nella gestione dell’acqua pubblica ma, conoscendo la situazione, temo che non ci siano altre possibilità”.

Secondo Fulvio Fellegara: “Condivido pochissimo di quanto detto da Mager. In particolare sulle premesse, visto che non si può sgravare da responsabilità politiche chi ha creato questa situazione. E tutto questo ha un nome e cognome: Claudio Scajola. Rivieracqua nasce nel 2013 e viene gestita da un uomo di Scajola, Gabriele Saldo, con scarsi incassi ed accumulando i primi debiti. Poi sono arrivati i comuni che hanno ‘resistito’ prima di entrare nella società. Quindi, dopo aver certificato le responsabilità politiche, possiamo arrivare al concordato ma con ritardi che hanno portato all’accumulo di debiti. C’è una grave colpa politica in chi ha causato questa situazione. Oggi arrivano gli aumenti determinati da Arera che sono stati resi retroattivi, con bollette stratosferiche che rischiano di mettere in ginocchio molti imprenditori. Siamo di fronte al 9,5% annuo di aumenti, con Rivieracqua che, nei prossimi tre anni incasserà 30 milioni in più. Se qualcuno pensa che, l’assegnazione al privato sia rapida, dimentica che viviamo nel paese dei ricorsi e il privato potrà forse entrare tra due anni. Tutto questo dopo che avremo risanato la società. Noi abbiamo chiesto che, questa ‘patata bollente’ fosse lasciata alla prossima amministrazione. E, invece, è stato l’ultimo degli aspetti che noi critichiamo fortemente dell’era Biancheri”. Fellegara punta l’indice sul prossimo ingresso del privato: “Chi arriverà si porterà via dalla nostra provincia i suoi guadagni, senza dimenticare quanto potrà accadere sul piano occupazionale. Sono a rischio 500 posti di lavoro dell’indotto, visto che le società private non faranno certo gli acquisti sul territorio”.

“La scelta di passare alla società mista – ha ribattuto Mager - non è una scelta del sindaco di ma della conferenza dei sindaci dell’Ato, 35. Colpevolizzare il sindaco Biancheri mi sembra ingiusto e mi sembra che il ragionamento di Fellegara sia politico. Oggi come oggi non esiste la fattibilità di quanto detto da Fulvio sia inattuabile”.

Sull’argomento è intervenuto anche il Consigliere di centrodestra Andrea Artioli: “Si poteva fare retromarcia sull’ingresso del socio privato, visto che con la tariffazione unica e l’ingresso di nuovi soci pubblici, la società è nuovamente in equilibrio. C’era la possibilità di evitare quanto sta accadendo ma il sindaco Biancheri non ha avuto la volontà di attendere la nuova amministrazione. E’ una decisione politicamente inaccettabile”.   

Tocca poi al tema del ‘Sanremo Pride’, nato dallo scambio di opinioni via comunicato tra Fellegara e Rolando: “Il primo riguarda il fatto che il mio collega – ha detto il candidato del centrosinistra – sarebbe degenerato e questo non è assolutamente accaduto. Il secondo è il concetto di uguaglianza di genere e di razza. Proprio per questo ho chiesto il chiarimento perché non vorrei un sindaco che la pensa in quel modo. E, alle cinque richieste di ‘Mia Arcigay’ io rispondo in modo assolutamente positivo, sia per qwuanto riguarda la sede che per la mostra che ricordi il movimento del 1972”.

Per Alessandro Mager: “Sostanzialmente concordo con quanto affermato da Fulvio e mi richiamo al principio di uguaglianza. Non ho mai avuto esperienze sindacali ma, per quanto mi riguarda, il problema non esiste come non deve esistere la discriminazione. Ho sempre vissuto nell’uguaglianza di tutti, sia per quel che riguarda il genere che per le tendenze sessuali. Ho ribadito a Marco Antei la mia vicinanza al ‘Pride’. Non ho sfilato perché la manifestazione mi è sembrata un po’ spostata politicamente verso una parte che non è la mia. Ma non ho rilevato nessuna forma di degenerazione in una appuntamento di festa a cui hanno partecipato molti giovani ed anche alcuni componenti della mia coalizione. Ho anche fatto una foto, poi pubblicata su Facebook ed alcuni esponenti della coalizione di centrodestra mi hanno etichettato come un uomo di sinistra, generando un dibattito che considero roba dell’altro mondo. Se sarò sindaco, come spero, tutelerò tutti”.

Barbara Piro, candidata in una lista che sostiene Gianni Rolando: “Ero io sulla panchina con Gianni Rolando quando passava il ‘Gay Pride’. Ritengo sia vergognoso politicizzare un argomento del genere. Io ho fatto i complimenti a Marco Antei per come si è svolto il ‘Pride’ di Sanremo ma ci sono altre sfilate simili in giro per l’Italia e per il mondo che, invece, sono andati oltre”.

La discussione è poi terminata con gli interventi, tra gli altri, dell'Assessore Silvana Ormea e del Consigliere Anna Asseretto.

Carlo Alessi

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