Attualità - 29 aprile 2024, 11:43

Il club Tenco chiede l'immediata liberazione del rapper iraniano Toomaj Salehi, condannato alla pena di morte

L'artusta è stato condannato alla pena di morte, dal tribunale rivoluzionario di Isfahan, per “corruzione sulla terra”

Il Club Tenco di Sanremo chiede l’immediata liberazione del rapper iraniano Toomaj Salehi, condannato alla pena di morte, dal tribunale rivoluzionario di Isfahan, per “corruzione sulla terra”. In realtà, la condanna si deve alle canzoni che Salehi ha scritto e pubblicato per appoggiare le proteste contro la morte di Mahsa Amini, uccisa dalla polizia iraniana il 16 settembre del 2022, accusata di non indossare correttamente il velo.

Arrestato nell’ottobre del 2022 durante le proteste del movimento Donna, Vita, Libertà, Salehi era stato condannato a sei anni e tre mesi di reclusione. Dopo oltre un anno in prigione, di cui gran parte in una cella di isolamento, la sua condanna era stata annullata dalla Corte Suprema ed era stato rilasciato nel novembre de 2023. Solamente dodici giorni dopo, però, è stato nuovamente arrestato per aver denunciato in un video le torture subite in carcere. Ora ci giunge la notizia di questo “crudele e indignante attentato contro le libertà fondamentali”, nelle parole dell’ONG Humans Right Watch.

Nella primavera del 2020, scioccati dalla notizia della morte, dopo lunghissimi scioperi della fame, di tre membri della band turca Grup Yorum, censurati e incarcerati dal regime di Erdogan, abbiamo deciso di creare, in collaborazione con Amnesty International Italia, il premio Yorum per dare visibilità agli artisti che in tutto il mondo rischiano la propria vita per difendere la democrazia e la libertà d’espressione. In quella stessa drammatica primavera del 2020, nel carcere egiziano di Tora moriva il giovane videomaker Shady Habash dopo 800 giorni di attesa di processo per aver girato il videoclip di Balaha, feroce satira del dittatore egiziano. L’autore del testo di quella canzone, Galal El-Behairy, è da oltre sei anni rinchiuso nelle carceri del suo paese, condannato ufficialmente per aver scritto un libro di poesie, The Finest Women On Earth. L’interprete di Balaha, Ramy Essam, voce della rivoluzione di piazza Tahrir e premio Yorum 2020, vive da un decennio in esilio. Anche il compositore e musicista siriano-palestinese Aeham Ahmad, premio Yorum 2023, è dovuto fuggire dal suo paese per la repressione dei terroristi dell’Isis e del regime di Al-Assad.

Non possiamo più tacere. Non vogliamo più tacere di fronte a un’altra, ulteriore condanna di un artista che rischia la vita solamente per aver espresso il suo pensiero in difesa della libertà e della democrazia. Non si può essere ammazzati a causa di una canzone, di una poesia o di un videoclip. Invitiamo tutti gli artisti, la società civile e le istituzioni italiane, europee e internazionali a mobilitarsi per salvare la vita di Toomaj Salehi e chiedere al regime iraniano la sua immediata liberazione.

Redazione