Attualità - 22 aprile 2024, 08:33

Sanremo: a rischio i pini marittimi, quale futuro per il paesaggio storico? Mercoledì una conferenza

Alla Villa Ormond dalle 14.30

La gestione dei pini in ambiente urbano, dalle potature alle malattie e ai danni alle radici, sarà il tema oggetto della conferenza di esperti che si svolgerà al Floriseum di Villa Ormond mercoledì prossimo, alle ore 14,30, in occasione della manifestazione Villa Ormond in fiore. L’evento è organizzato dagli Amici del Giardino di Villa Ormond, in collaborazione con, Ancos e Confartigianato Imperia.

I pini sono senza dubbio gli alberi che nelle città lamentano le maggiori criticità. Sempre più spesso si accusano di provocare danni al manto stradale, edifici, condutture private e pubbliche e, a causa delle occasionali cadute talvolta con conseguenze tragiche, gli è stato attribuito il nomignolo di alberi killer. Proprio per questo motivo talvolta si preferisce eliminarli e sostituirli con altre specie.

E, allora, Quale futuro per i pini di Sanremo? Stando così le cose, cosa si può fare? La questione è complessa e sarà trattata dal prof. Fabrizio Cinelli, dell’Università di Pisa, esperto in arboricoltura e valutazione di stabilità degli alberi. L’Argomento esteso dal prof. Enrico Pomatto, Dottore Agronomo specializzato in Architettura del Paesaggio - Gruppo Giardino Storico, DISAFA e CSC - Università degli Studi di Torino, con una conferenza su: Valore del giardino storico: metodologie di ricerca per il restauro nell’ambito del PNRR.

Si parlerà dei grandi benefici degli alberi, soprattutto in ambiente urbano, ma anche del fatto che il clima sta cambiando. Allo stesso tempo saranno presi in esame i problemi causati da un patrimonio arboreo vetusto e a situazioni di criticità che noi stessi abbiamo causato. Molte volte i pini sono stati collocati in luoghi inadatti, ma soprattutto sottoposti a pratiche sbagliate come il taglio di radici e potature eccessive.  Sarà ribadito il concetto del “Sistema albero", della sua morfologia, della sua anatomia, fisiologia e architettura.  Il Pino, a differenza di altre specie, non è in grado di piegare i suoi rami e il tronco in maniera marcata, così da ammortizzare la forza del vento. Per resistere alle forti raffiche usa una strategia diversa, il tronco compie un impercettibile moto rotatorio che "scarica" l'energia del vento. Inoltre, la chioma a ombrello "taglia" il vento dividendolo in due flussi che passano contemporaneamente sopra e sotto la chioma. Questa azione combinata permette di annullare parte dell'energia a cui è sottoposto l'albero, poiché il flusso superiore spinge verso il basso mentre quello inferiore verso l'alto.

Per questo le parti verdi del pino non andrebbero mai toccate, o pochissimo. Quando il Pino subisce una eccessiva potatura perde questa capacità di compensazione della forza del vento. Tale movimento sollecita maggiormente le radici con cui l'albero si ancora al suolo.

Un chiaro messaggio rivolto a salvaguardare gli alberi, avendo ben chiaro che la loro presenza può, in certi casi, determinare un rischio e che è compito primo di ogni tecnico comunale, come custode dell’albero, intervenire per garantire la fruizione in sicurezza dei luoghi. Saranno affrontati anche temi come il rinnovamento del patrimonio arboreo delle città, bilanciando chiaramente costi e benefici ogniqualvolta si decida per questa soluzione. Seguirà un dibattito.

Redazione