Si è svolta questa mattina la cerimonia di ingresso di Badalucco nei Borghi Più belli d’Italia. Alla presenza del sindaco Matteo Orengo, del Consigliere con delega al turismo Giusy Laigueglia e insieme al Consigliere regionale Chiara Cerri, al presidente dell’associazione Fiorello Primi e di tanti badalucchesi, è stata consegnata l’onorificenza.
Come anticipato ieri al nostro giornale, raggiante il Sindaco Orengo: “Posso dire missione compiuta. Due volte compiuta, perché prima di questo riconoscimento c’è stato quello della bandiera arancione l’entrare nella famiglia ristretta dei Borghi Più belli d’Italia non è stata una passeggiata. Abbiamo dovuto lavorare duramente, affrontando indagini ispettive e riuscendo a soddisfare i quaranta rigorosi parametri che sono richiesti prima di potersi fregiare di questo blasone".
Gran parte del merito sul campo va alla consigliera addetta al turismo, non a caso poliglotta, Giusy Laigueglia a cui il Sindaco fin dall’inizio ha affidato una delle pratiche più complesse del programma di governo. Ma al momento della progettazione nessuno poteva ipotizzare che questo cammino fosse una sorta di gioco del monopoli, con un continuo tornare indietro, in mezzo ad una mare di imprevisti: la pandemia, lunga tre anni, due alluvioni di cui l’ultima catastrofica. Eppure il Comune ha saputo rialzarsi e Giusy non ha perso di vista l’obiettivo, in mezzo a problemi di ogni genere.
Per l’occasione è arrivato a Badalucco Fiorello Primi il presidente dell’ente nato nel marzo del 2001, per impulso dell’associazione nazionale dei Comuni Italiani. “Siamo riusciti ad entrare grazie al nostro patrimonio storico, culturale, gastronomico – chiosa il Sindaco Orengo - e soprattutto grazie al fatto che siamo un paese vivo. Se vogliamo avere un termometro di questo, basta dare un’occhiata alla movida che anima le serate e ai registri dell’anagrafe comunale. Siamo in sviluppo, nel 2023 per la prima volta sia pure di poco c’è stato un saldo positivo di tre nascite e di circa 40 nuovi insediamenti. Quindi per noi l’ingresso nei borghi più belli d’Italia, avviene a passo di corsa, come quello dei bersaglieri. Perché siamo già in sviluppo e le opportunità che ci offre l’associazione saranno un ricostituente in più per la valorizzazione del nostro patrimonio abitativo e del nostro potenziale turistico”.
I piccoli borghi più belli in Italia sono 356 su un totale di 7.896 Comuni. C’è quindi un potenziale di utenti, uniti dagli stessi interessi, che può diventare una potente forza di persuasione a livello di consenso.