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Eventi | 13 aprile 2024, 15:42

Sanremo: gli studenti del liceo 'Cassini' incontrano Vittorio Sgarbi

L'incontro dopo lo spettacolo andato in scena al Teatro Ariston

Sanremo: gli studenti del liceo 'Cassini' incontrano Vittorio Sgarbi

Gli studenti dell'ufficio stampa del Liceo “G.D. Cassini” di Sanremo hanno incontrato e intervistato al Teatro Ariston il critico d’Arte Vittorio Sgarbi in occasione dell'uscita del suo nuovo libro intitolato “Michelangelo: Rumore e Paura”.

L'evento ha suscitato grande eccitazione tra gli studenti,  non  solo tra quelli appassionati di arte e letteratura, perché Sgarbi è un intellettuale poliedrico, raffinato  conoscitore del mondo dell’arte, ma è anche un volto noto a tutti per sua eccezionale personalità, che unità ad una passionalità molto intensa e  a un particolare  brio polemico, lo rende  unico - dicono i ragazzi del Cassini - la possibilità di incontralo è stata quindi una occasione ghiotta, ma anche fonte di ansia. Ma Sgarbi è Sgarbi e così  con la sua viva  e passionale eloquenza ha condiviso con gli studenti i suoi pensieri sul genio di Michelangelo e sulla sua interpretazione dell'arte rinascimentale. Al microfono ha però  ammesso  la sua personale preferenza per i pittori veneziani dello stesso periodo, tra cui Giovanni Bellini, che ha dichiarato di apprezzare particolarmente per il  suo straordinario sentimento della natura ,evidente anche in pittori del calibro  di Giorgione e  poi di Tiziano. Il saggio su Michelangelo, per chi non lo sapesse,  completa la trilogia sui  grandi del Rinascimento, aggiungendosi ai volumi già pubblicati su Leonardo e Raffaello, tutti descritti dall’autore nella loro “unica inimitabilità”. Il Rinascimento,come dichiara Sgarbi, è un concetto importante, che  riguarda personalità che hanno dialogato più con Dio che con gli uomini . In realtà, svela Sgarbi,  il libro  nasce come  libro indiretto, come se fosse un libretto di un’opera teatrale, perché dopo tante rappresentazioni di Michelangelo, Raffaello e Leonardo nei diversi teatri d’Italia “ io ho dovuto rappresentare il mio corpo a corpo con loro”.  L’opera quindi, non deve essere considerata un classico manuale di Storia dell’Arte, perché Sgarbi non scrive dal punto di vista del critico d’Arte, ma fa partecipi i lettori delle profonde emozioni provate da lui di fronte alla potenza delle opere di Michelangelo. Quindi nel libro non  ripercorrere la biografia dell’artista  e non analizza le tecniche pittoriche,ma come lui stesso dichiara,  si è occupato di Michelangelo uomo e non  di Michelangelo artista, e ancora  “sono io che imparo da Michelangelo e non io che insegno qualcosa  di Michelangelo””.

Gli studenti hanno avuto l'opportunità di porre domande dirette a Sgarbi, che ha risposto con sincerità e profondità. “Messo alle strette dalla domanda “Preferisce Michelangelo o Raffaello?”, ha in realtà chiarito la grande differenza tra i tre illustri artisti - aggiungono gli studenti - se da una parte l’autore della Cappella Sistina instaura un dialogo puro e diretto con Dio ed è quello quindi più vicino a Dio,come la Cappella Sistina con magnifica eloquenza testimonia, Leonardo al contrario  ha una visione più immanente,  legata alla Scienza  e il pittore della Scuola di Atene i raffigura la potenza intramontabile della Chiesa di Roma e dei  suoi Pontefici.  Essi , continua Sgarbi, sono tre grandi pensatori che si esprimono in  immagini e rappresentano la forza del Cristianesimo e in questo senso li “ tratto  come filosofi”. In particolare per  Michelangelo , ha continuato Sgarbi , l’elemento più affascinante nella sua arte è il non finito, tecnica usata dalla scultore per  svelare la verità della forma già intrinsecamente presente nella freddezza della pietra e da questa intrappolato, riuscendo  a dire  così ciò che non è espresso e non si può esprimere.  Questa probabilmente è  la più  grande intuizione dell’artista,  che costituisce un  lascito , come ha spiegato nel prezioso intervento al teatro Ariston, di cui hanno fatto tesoro molti  artisti del ‘900, uno fra tutti  Picasso”.

L'incontro con Vittorio Sgarbi per gli studenti  è stato un momento di crescita, che li ha  ispirati  e motivati a esplorare ulteriormente il mondo dell'Arte, con passione e libertà - concludono dall'ufficio stampa del Cassini - è stato inoltre un privilegio per loro poter interagire con una mente brillante e appassionata come quella del critico e un'esperienza che sicuramente ha arricchito il loro percorso scolastico”.

Pietro Zampedroni

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