Gli studenti dell'ufficio stampa del Liceo “G.D. Cassini” di Sanremo hanno incontrato e intervistato al Teatro Ariston il critico d’Arte Vittorio Sgarbi in occasione dell'uscita del suo nuovo libro intitolato “Michelangelo: Rumore e Paura”.
“L'evento ha suscitato grande eccitazione tra gli studenti, non solo tra quelli appassionati di arte e letteratura, perché Sgarbi è un intellettuale poliedrico, raffinato conoscitore del mondo dell’arte, ma è anche un volto noto a tutti per sua eccezionale personalità, che unità ad una passionalità molto intensa e a un particolare brio polemico, lo rende unico - dicono i ragazzi del Cassini - la possibilità di incontralo è stata quindi una occasione ghiotta, ma anche fonte di ansia. Ma Sgarbi è Sgarbi e così con la sua viva e passionale eloquenza ha condiviso con gli studenti i suoi pensieri sul genio di Michelangelo e sulla sua interpretazione dell'arte rinascimentale. Al microfono ha però ammesso la sua personale preferenza per i pittori veneziani dello stesso periodo, tra cui Giovanni Bellini, che ha dichiarato di apprezzare particolarmente per il suo straordinario sentimento della natura ,evidente anche in pittori del calibro di Giorgione e poi di Tiziano. Il saggio su Michelangelo, per chi non lo sapesse, completa la trilogia sui grandi del Rinascimento, aggiungendosi ai volumi già pubblicati su Leonardo e Raffaello, tutti descritti dall’autore nella loro “unica inimitabilità”. Il Rinascimento,come dichiara Sgarbi, è un concetto importante, che riguarda personalità che hanno dialogato più con Dio che con gli uomini . In realtà, svela Sgarbi, il libro nasce come libro indiretto, come se fosse un libretto di un’opera teatrale, perché dopo tante rappresentazioni di Michelangelo, Raffaello e Leonardo nei diversi teatri d’Italia “ io ho dovuto rappresentare il mio corpo a corpo con loro”. L’opera quindi, non deve essere considerata un classico manuale di Storia dell’Arte, perché Sgarbi non scrive dal punto di vista del critico d’Arte, ma fa partecipi i lettori delle profonde emozioni provate da lui di fronte alla potenza delle opere di Michelangelo. Quindi nel libro non ripercorrere la biografia dell’artista e non analizza le tecniche pittoriche,ma come lui stesso dichiara, si è occupato di Michelangelo uomo e non di Michelangelo artista, e ancora “sono io che imparo da Michelangelo e non io che insegno qualcosa di Michelangelo””.
Gli studenti hanno avuto l'opportunità di porre domande dirette a Sgarbi, che ha risposto con sincerità e profondità. “Messo alle strette dalla domanda “Preferisce Michelangelo o Raffaello?”, ha in realtà chiarito la grande differenza tra i tre illustri artisti - aggiungono gli studenti - se da una parte l’autore della Cappella Sistina instaura un dialogo puro e diretto con Dio ed è quello quindi più vicino a Dio,come la Cappella Sistina con magnifica eloquenza testimonia, Leonardo al contrario ha una visione più immanente, legata alla Scienza e il pittore della Scuola di Atene i raffigura la potenza intramontabile della Chiesa di Roma e dei suoi Pontefici. Essi , continua Sgarbi, sono tre grandi pensatori che si esprimono in immagini e rappresentano la forza del Cristianesimo e in questo senso li “ tratto come filosofi”. In particolare per Michelangelo , ha continuato Sgarbi , l’elemento più affascinante nella sua arte è il non finito, tecnica usata dalla scultore per svelare la verità della forma già intrinsecamente presente nella freddezza della pietra e da questa intrappolato, riuscendo a dire così ciò che non è espresso e non si può esprimere. Questa probabilmente è la più grande intuizione dell’artista, che costituisce un lascito , come ha spiegato nel prezioso intervento al teatro Ariston, di cui hanno fatto tesoro molti artisti del ‘900, uno fra tutti Picasso”.
“L'incontro con Vittorio Sgarbi per gli studenti è stato un momento di crescita, che li ha ispirati e motivati a esplorare ulteriormente il mondo dell'Arte, con passione e libertà - concludono dall'ufficio stampa del Cassini - è stato inoltre un privilegio per loro poter interagire con una mente brillante e appassionata come quella del critico e un'esperienza che sicuramente ha arricchito il loro percorso scolastico”.