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Attualità | 08 aprile 2024, 17:07

Il nuovo museo dell’informatica, che non smette mai di creare nuove esperienze

Molte classi dell’istituto hanno visitato in questi mesi il piccolo museo dell’informatica allestito al Colombo

Il nuovo museo dell’informatica, che non smette mai di creare nuove esperienze

Nei giorni scorsi gli studenti della classe 4a ITAI hanno ospitato gli studenti della classe 3a Turistico dell’Istituto Ruffini-Aicardi, all’interno di una iniziativa di socializzazione, confronto e crescita. Gli alunni hanno messo in pratica uno dei metodi più innovativi della didattica, il “peer to peer”, attraverso la creazione di un percorso di conoscenze informatiche che sono servite per sviluppare le competenze trasversali e far conoscere agli ospiti un nuovo modo di vedere le cose, dal punto di vista del programmatore (chi crea il codice informatico per la creazione di programmi) e di chi usufruisce della possibilità nel cliccare un tasto senza sapere però cosa c’è dietro alle meccaniche di un programma. Le attività svolte sono pertanto state: visita guidata del museo in italiano e inglese, Coding in C++ e Robotica.

Molte classi dell’istituto hanno visitato in questi mesi il piccolo museo dell’informatica allestito al Colombo. Ciò ha consentito una didattica diversa, con la spiegazione di oggetti particolari e curiosi, che restano nell’immaginazione dello studente, anche per conoscere da dove la tecnologia nasce e come si evolve.

Molto interessante l’iniziativa svolta nell’ambito del progetto Erasmus+ organizzato dal comitato per l’Erasmus coordinato dalla Prof.ssa Cristina Cavestri, che con molta passione e dedizione ha seguito i ragazzi in una presentazione del Museo in lingua Inglese a due delegazioni di docenti spagnoli e finlandesi in visita.

Così il professor Gaetano Valva, tra i promotori delle varie iniziative: “I ragazzi hanno applicato diverse metodologie come la interdisciplinarità, il cooperative Learning, il peer education, il brainstorming. Ciò ha consentito una crescita personale degli studenti grazie alle nuove interessanti esperienze. Oggi ci troviamo in un mondo che cambia velocemente e abbiamo bisogno di trovare nuovi modi e stimoli per comunicare con gli studenti e farli sentire sempre più partecipi alle attività didattiche. Docenti e alunni hanno cooperato proficuamente e con entusiasmo nel realizzare questo progetto, per il bene comune e per un coinvolgimento dell’intero ambiente scolastico”.

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