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Eventi | 05 aprile 2024, 11:39

Sanremo: Gino Cecchettin ha dato il via al Casinò alla tre giorni del 'Festival della parola Reloaded' (Foto e Video)

Cecchettin ha parlato ovviamente della sua drammatica esperienza e del libro ‘Cara Giulia, Rizzoli, la lettera scritta da un padre per ricordare la ragazza che mancherà alla sua famiglia e di cui nessuno scorderà mai il nome’

Sanremo: Gino Cecchettin ha dato il via al Casinò alla tre giorni del 'Festival della parola Reloaded' (Foto e Video)

Con il collegamento in video con Gino Cecchettin, l’ingegnere che costruisce progetti per combattere la violenza di genere in memoria della figlia, si è aperto questa mattina al Casinò di Sanremo il ‘Festival della Parola Reloaded’, la manifestazione dove si aggiorna e si ricarica, con le parole che restano al centro della scena con interviste, talk, concerti.

“Non sapete quante volte, in questi mesi, il perché devo andare avanti. Per fortuna ho acceso una fiamma dentro di me che mi consente di guarda al futuro con speranza”. Sono le parole di Gino Cecchettin, padre di Giulia, la giovane uccisa dall’ex fidanzato. “Sapete che io sono rimasto vedovo – ha proseguito - un anno prima del tragico fatto accaduto a mia figlia. Ma una malattia la si può umanamente comprendere anche se purtroppo in giovane età. Quello che è successo a Giulia molto meno. Ora penso agli altri due miei figli ma anche a me, perché voglio comunque andare avanti. Continuo a vedere la vita con speranza, anche se pure stamattina mi sono chiesto se alzarmi e andare al lavoro. Voglio ancora godermi questa vita, anche se sarà sempre costellata da un dolore persistente. La vita è unica, anche se chi crede pensa che dopo la morte ci sia una continuazione”. 

All’incontro hanno partecipato oltre 400 studenti di varie scuole superiori della città dei Fiori. L’incontro, mediato dalla giornalista Ilaria Bellantoni, ha visto Cecchettin discutere di diversi argomenti  principalmente relativi all’educazione: “L’amore e il dialogo  devono essere chiavi per intervenire sul problema dei femminicidi. La scuola dovrebbe inserire nei programmi l’ educazione affettiva, per sensibilizzare le giovani generazioni sul problema della violenza nelle relazioni sentimentali”.

È intervenuto poi commentando il clamore mediatico scatenato dalla vicenda, con tanto di discussione politica scaturita dalle parole dell’altra figlia, Elena: “Inizialmente Non capivo il nesso tra l’omicidio e il patriarcato, ma poi mia figlia Elena mi ha spiegato  il concetto di potere maschile sulle donne e  lentamente ho iniziato a notare come persino nelle situazioni più ‘innocenti’, si utilizzino espressioni, frasi fatte e modi di dire che anche inconsciamente installano l’idea che l’uomo sia migliore della donna”.

E proprio riguardo alla figlia Elena, alla domanda se, da padre, si sarebbe mai aspettato una reazione così da lei, ha risposto “Sono rimasto molto sorpreso, soprattutto data la criticità della situazione del momento: Il mio modo di affrontare il lutto è immergermi nel dolore,  mentre lei ha mantenuto la lucidità per analizzare la situazione. Specialmente, è importante sottolineare che, proprio come disse Elena immediatamente dopo i fatti ‘ad uccidere Giulia è stato il vostro bravo ragazzo’, per indicare che  nonostante questa tipologia di crimini nasca  all’interno della  normalità di due bravi ragazzi, sarebbe troppo semplicistico affermare che l’omicidio è frutto di un raptus casuale; esso è bensì frutti di  una mentalità distorta ed ancora non del tutto rimossa  dall’interno della società, di cui dovremmo ritenerci responsabili. Io credo fermamente che la forza di  Elena sia stata la ragione della grande visibilità della vicenda”.

Interrogato riguardo la reazione del pubblico e dei media alla tragedia: “La cosa che mi ha fatto più piacere è stato sapere che grazie a questa storia molte donne  abbiano trovato la forza di denunciare: è bello sapere che tutto questo non sia accaduto invano. Purtroppo però ci sono anche persone a cui non è piaciuta l’esposizione che io e la mia famiglia abbiamo avuto sui media: è ancora diffusa l’idea che  ci debba essere una maniera codificata per reagire al dolore”. Poi, Riferendosi particolarmente ai ragazzi delle scuole, ha aggiunto: “Il vostro rapporto con le donne deve essere paritario, non di forza: usare violenza ad una donna è un atto da vigliacchi. Il rifiuto va accettato e incassato come tutte le sconfitte della vita, e va anzi sfruttato come occasione per migliorarsi”.

Infine, l’ospite ha risposto ad alcune domande dello studente e presidente della giunta scolastica provinciale, Andrea Guazzoni. Tra queste quale può essere il dolore provato invece dai genitori dell’omicida, il 22enne Filippo Turetta: “Immagino che provino un  duplice dolore, quello causato dalle azioni del figlio e  quello causato  dal senso di colpevolezza per la vicenda che mi hanno difatti anche palesato in qualche messaggio;  ho rispetto e vicinanza  per loro che come noi non avevano intravisto alcune dinamiche distorte della coppia , posso solo dire che a differenza mia non hanno avuto nemmeno una reazione di supporto da parte della società. Anche loro sono vittime, bisognerebbe aiutarli e non compatirli”.

Infine, ha concluso: “Le forze dell’ordine sono state ineccepibili. Anche le comunità politiche si sono stette attorno a questa vicenda, anche se purtroppo questo non accade per tutte le famiglie di vittime di omicidio” anche se lancia un appelIo: “I femminicidi continuano, quest’anno siamo già a 30, non bisogna mai fermarsi con il lavoro di prevenzione e sensibilizzazione”.

A margine dell’incontro, si è svolta una conferenza con Roberto Natale (direttore Rai per la Sostenibilità), Elisa Giomi (commissaria Agcom)e Cristina Carbotti (caposervizio TgR Liguria) sul tema di come la musica e l’editoria trasmettano valori distorti relativi alla disparità e alla violenza di genere attraverso la romanticizzazione di comportamenti definiti “tossici” spesso indicatori di principi di abuso fisico e/o mentale in una relazione, una vera e propria ‘lezione sui sentimenti’ per gli studenti tra il pubblico.

La tre giorni di appuntamenti proseguirà oggi pomeriggio alle 18, nella sede del Club Tenco, dove si terrà la presentazione di ‘Ariston. La scatola magica di Sanremo di Walter Vacchino e Luca Ammirati’, modererà Graziella Corrent. Subito dopo, con moderatore Massimo Poggini, è la volta di ‘Syd Barrett. Scritto sui Rovi’ di Luca ‘Chino’ Ferrari.

Domani pomeriggio alle 17, sempre al Club Tenco c’è ‘La nostra storia. Tutto il mondo di Happy Days’ di Emilio Targia e Giuseppe Ganelli, moderato da Maurilio Giordana. Alle 18 si prosegue con la presentazione del libro ìLa versione di Cochi’ di Aurelio ‘Cochi’ Ponzoni e Paolo Crespi, Baldini+Castoldi.

Alle 20.30, al Teatro del Casinò, arriverà Walter Veltroni, che parlerà delle sue molteplici attività artistiche, dai recenti docufilm su Fabrizio De André e Lucio Dalla a ‘La condanna’, il nuovo racconto sulla ferocia pubblicato con Rizzoli. Durante l’incontro, moderato da Massimo Poggini ed Emilio Targia, riceverà il prestigioso Premio Ambasciatore della Parola.

Alle 21.45 Beppe Carletti, da oltre 60 anni alla guida dei Nomadi e da tempo impegnato a sostenere i bambini e le scuole cambogiane in collaborazione con associazioni come Ecpat, Rock No War, Cifa, verrà insignito del Premio Futura e presenterà il libro scritto con Gianluca Morozzi, ‘Una voglia di ballare che faceva luce, Il romanzo di noi Nomadi’ (Aliberti). Modera Pierluigi Senatore.

Domenica, infine, alle 11.30 i musicisti scendono in piazza Borea d’Olmo per ‘fare rumore’: 100 batteristi suonano la loro canzone contro il femminicidio in un flash mob dedicato a figlie, sorelle, madri e mogli vittime della violenza di genere. Gli studenti delle scuole della città leggeranno brani tratti dal libro di Gino Cecchettin ‘Cara Giulia’.

Carlo Alessi

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