È rottura al tavolo di trattativa per il rinnovo del Contratto nazionale della Distribuzione Moderna Organizzata, scaduto nel lontano 2019. L’associazione imprenditoriale, dopo una lunga trattativa con i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e a distanza di 51 mesi dalla sottoscrizione del primo e ultimo Ccnl di settore, ha calato nuovamente la maschera, palesando la persistente resistenza nel sottoscrivere accordi contrattuali.
E' necessario stigmatizzare a gran voce “l’insofferenza di Federdistribuzione verso i contratti: "Per questo abbiamo proclamato una giornata di sciopero nazionale per domani. Alla base della mobilitazione “l’irresponsabilità di Federdistribuzione nel presentare svariate richieste finalizzate a sabotare diritti e garanzie attualmente contenute con Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e che le lavoratrici ed i lavoratori della distribuzione commerciale hanno raggiunto a costo di sacrifici e di lotte nel corso degli ultimi decenni”.
"Nel dettaglio siamo contrari all’introduzione di una flessibilità incontrollata e generalizzata con contratti a termine di durata indeterminata (oltre i 24 mesi); lo smembramento del sistema di classificazione del personale con l’attribuzione dell’addetto alle operazioni ausiliarie alla vendita a mansioni inferiori quali il pulimento di aree di vendita e servizi; l’azzeramento di ogni dignità professionale con il sotto inquadramento di chi ha la responsabilità di interi format commerciali complessi; la creazione di una nuova mansione adibita alla movimentazione delle merci trascinandola verso il quinto livello e svuotando l’attuale previsione al quarto livello, al solo fine di far risparmiare le imprese sulla pelle dei lavoratori.
A sostegno della mobilitazione si terrà un Flash Mob organizzato da Filcams Cgil Fisascat cisl e Uiltucs Uil domani mattina a a partire dalle ore 10.30 in Via Matteotti a Sanremo davanti alla sede dell'Oviesse".
"Una protesta festosa ma decisa durante la quale verrà effettuato un volantinaggio in centro per spiegare alla popolazione e ai giornalisti che vorranno intervenire le ragioni della protesta".