“Fa male vedere queste immagini, ma si tratta solamente della punta dell’iceberg”, commenta Michela Aloigi, mamma di Matteo, che per oltre dieci anni è stato ospite nella struttura dell’Isah in piazzetta De Negri.
Otto operatori sociosanitari della Cooperativa Jobel di Imperia, che gestisce il personale delle strutture dell'Isah, sono indagati per abuso di mezzi di correzione. Le violenze e i maltrattamenti sono stati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza installate all’interno delle camere di Villa Galeazza, struttura privata di proprietà dell’Isah.
“Il problema più grave è la mancanza di personale, ho più volte cercato un confronto con la dirigenza, ma la risposta è sempre stata che il numero richiesto viene rispettato anche se chiaramente non è sufficiente", spiega Aloigi raccontando della propria esperienza.
"Dentro al centro ci sono anche ragazzi molto complicati da gestire, la direzione sicuramente non sapeva dei fatti specifici, ma non può non sapere che lavorare lì è complesso.
Ad esempio, le operatrici che lavorano in piazzetta de Negri sono persone splendide, mettono il cuore nel loro lavoro, ma non sono numericamente sufficienti per svolgere il loro lavoro. Non hanno il tempo materiale per coinvolgere gli ospiti in attività, in questo modo la struttura diventa un 'parcheggio' e gli operatori si limitano al lavoro di 'badanti' anche se non dovrebbe essere così, non essendo case di cura. Non hanno le risorse, il tempo materiale per svolgere il loro lavoro.
"Le violenze e i maltrattamenti che sono emersi vanno condannati, ma non basta, serve cambiare il sistema, altrimenti, allontanati gli otto operatori coinvolti i prossimi si troveranno nelle stesse condizioni di lavoro. Serve una presa di consapevolezza per rendere migliore il servizio offerto alle famiglie e alle persone che vengono ospitate nelle strutture", conclude Aloigi.