La Commissione europea ha annunciato provvedimenti concreti per rivedere la Politica Agricola Comune (PAC), garantendo maggiore equità e sostenibilità per gli agricoltori, già duramente colpiti dalle modifiche normative comunitarie in materia di PAC e dalla crisi economica. Questo impegno tardivo arriva dopo anni di pressioni nel Parlamento europeo da parte delle politiche ambientaliste estremiste ed eco follie, contro cui abbiamo sempre combattuto, in difesa delle rivendicazioni legittime degli agricoltori italiani e della nostra economia sana.
Lo scorso 8 marzo ho chiesto con un’interrogazione urgente chiarimenti alla Commissione sull'imminente futuro degli incentivi della PAC, richiamando l'adozione di procedure di urgenza in casi analoghi per modificare le norme.
Perché gli oneri e gli adempimenti per accedere alla PAC sono aumentati dal 2023, con costi e ulteriore burocrazia a carico delle imprese agricole, insostenibili soprattutto per le micro e piccole imprese, e le scadenze imposte dal Green Deal compromettono la competitività delle produzioni europee e riducono notevolmente il vantaggio netto degli incentivi della PAC.
Ora la Commissione ha finalmente ascoltato le legittime richieste degli agricoltori e noi vigileremo, affinché la proposta della commissione si traduca in un reale miglioramento della posizione degli agricoltori nella filiera alimentare.
Non si può scaricare il peso economico della transizione ambientale sugli agricoltori, veri custodi della terra e protagonisti della produzione alimentare europea, messi in ginocchio dalla crisi economica e sociale e da anni di politiche opprimenti, come la decisione di rivedere i requisiti di condizionalità ambientale introducendo, ad esempio la base volontaria e incentivi per il mantenimento delle aree non produttive nell’interesse della biodiversità, oppure l’esenzione di controlli e sanzioni per le aziende agricole sotto i 10 ettari.
Questo annunciato cambio di rotta dimostra che avevamo ragione.
Così l’On. Gianna Gancia, deputata al Parlamento europeo della Lega.