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Attualità | 08 marzo 2024, 15:20

Sanità: oltre il 70% dei dipendenti del sistema sanitario ligure è donna, 20mila su 28mila

Recupero liste d’attesa: dall’11 marzo a disposizione 120mila prestazioni. Privati convenzionati: Liguria tra le regioni con la componente pubblica più alta

Sanità: oltre il 70% dei dipendenti del sistema sanitario ligure è donna, 20mila su 28mila

Nella Giornata internazionale della donna, l’8 marzo, emergono numeri significativi sul numero di professioniste attive nella sanità ligure: su 28.000 dipendenti più di 20.000 sono donne, con una crescita costante anche nei ruoli apicali.

Un dato particolarmente positivo riguarda poi la chirurgia: il rapporto tra femmine e maschi negli ultimi anni è cresciuto in modo esponenziale e tra i medici dei reparti chirurgici è oggi di 1 a 1. Tra gli altri temi affrontati oggi durante il punto stampa dedicato alla sanità, le novità nel campo dell’edilizia ospedaliera e le strategie per abbattere le liste d’attesa.

"È stata una settimana importante - spiega il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti - per l'edilizia sanitaria in Liguria. Abbiamo dato piena operatività all’ospedale di Bordighera, le cui prestazioni cresceranno ancora con l'apertura del pronto soccorso, e abbiamo dato il via alla progettazione preliminare dell’ospedale unico di Taggia, per concludere un progetto di cui si parla da decenni. Passi in avanti anche con l'avvio del cantiere del Sant’Andrea e il progetto bandiera del Pnrr del polo degli Erzelli. È poi partita la grande manovra di riduzione delle liste d’attesa, che da lunedì distribuirà 120mila prestazioni di diagnostica aggiuntive, mentre, nel prossimo mese, assegneremo con circa 35 milioni di euro prestazioni aggiuntive per chirurgia di media e bassa complessità dalla cardiologia all’ortopedia passando per l’oculistica e la chirurgia generale. Tutto questo sotto il coordinamento della nuova cabina di regia messa a disposizione della sanità. Chi accusa Regione Liguria di voler svendere la sanità pubblica - prosegue Toti - continua a fare opera di bieca propaganda senza neppure conoscere i dati. Regione è molto al di sotto delle prestazioni di privato convenzionato anche di Regioni tradizionalmente a guida sinistra, come Emilia-Romagna e Puglia. Siamo quindi ancora in una situazione in cui possiamo crescere dal punto di vista della collaborazione pubblico-privato, tutto a beneficio dell’utente, perché stiamo parlando di prestazioni interamente pagate dal sistema sanitario regionale".

RECUPERO LISTE D’ATTESA

Da lunedì 11 marzo saranno a disposizione del sistema sanitario ligure le oltre 120mila prestazioni che, grazie al finanziamento di Regione Liguria di 7,4 milioni di euro e alla manifestazione d’interesse indetta da Alisa, il privato accreditato garantirà ai cittadini liguri: si tratta di ecografie, risonanze magnetiche, raggi e tac che entreranno a far parte dell’offerta pubblica e potranno dare nuova linfa per abbattere le liste d’attesa.

“Il contributo del privato accreditato – commenta l’assessore alla Sanità Angelo Gratarolaè fondamentale e va ad aggiungersi alla mole di prestazioni che vengono garantite e ogni anno incrementate anche dal sistema pubblico, anche alla luce di una domanda sempre più crescente. I numeri pubblicati nei giorni scorsi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze confermano infatti che la Liguria è tra le regioni dove la trazione pubblica è maggiore: l’assegnazione di prestazioni ai privati è in media al 20.3% a livello nazionale. La Liguria, una delle regioni con la percentuale più bassa, è all’11.9%. Regioni come Lazio e Lombardia raggiungono percentuali superiori al 27 per cento, ma anche Campania (23.8%), Puglia (21.4%) e perfino Emilia-Romagna (15.3%), ricorrono al privato più della nostra regione”.

“Questo provvedimento – spiega Daniela Troiano, direttore amministrativo di Alisa - ci consente di garantire prestazioni di diagnostica che è un ambito dove è prioritario intervenire per abbattere le liste d’attesa. Le assegnazioni distribuite in tutta la Liguria consentono di dare risposte in modo omogeneo in tutte le Asl liguri. Dall’11 marzo saranno aperte le agende e per sei mesi le prestazioni saranno garantite ai cittadini liguri. Nello specifico saranno a disposizione oltre 48milla ecografie, 37mila rx, 17mila risonanze e 17mila TAC, suddivise tra area metropolitana genovese, area di levante, area di ponente. Ricordiamo che Alisa ha anche approvato la delibera con la quale si prorogano fino al 31 dicembre i contratti in essere per le prestazioni del privato accreditato di natura sanitaria e sociosanitaria che riguardano la riabilitazione, prime visite di varie specialità, esami di laboratorio e tutte le attività del sociosanitario. Il rapporto tra pubblico e privato in sinergia ci consente di far crescere in modo costante l’offerta ai cittadini liguri”.

8 MARZO: LA SANITA’ LIGURE A MISURA DI DONNA

Crescono i riconoscimenti per gli ospedali liguri che ricevono da Fondazione Onda un riconoscimento per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie, realizzando percorsi ottimizzati per il genere femminile. Gli ospedali che hanno ottenuto il bollino rosa nel 2024 sono 8. Tre bollini rosa al Gaslini, due a San Martino, Villa Scassi, Galliera, Evangelico, Lavagna, Imperia e da quest’anno Sanremo. Da segnalare anche gli importanti accordi istituzionali firmati per il contrasto della violenza contro le donne. Tra questi va segnalato quello siglato contro la droga dello stupro: quello firmato a Genova è il primo protocollo che fornisce ai medici in PS meccanismi per far emergere casi di violenza, con accertamenti per casi di sospetta violenza sessuale.

Redazione

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