Attualità - 08 marzo 2024, 11:31

8 Marzo, Antonietta Pistocco (Cisl): “Il precariato condanna le donne”

La sindacalista denuncia carenze nelle strutture welfare con mamme che si devono dividere tra lavoro, casa e famiglia

L’economia provinciale è condizionata dal turismo e così il lavoro. E, oggi Giornata della Donna, è il proprio momento di riflettere su come il genere femminile sia più esposto ai limiti e condizioni di quella economia. “In questo contesto – spiega Antonietta Pistocco, responsabile Cisl Imperiaspesso le donne hanno un lavoro precario, stagionale o part-time riferito al turismo, al commercio o alla filiera agroalimentare”.

Scelte obbligate per loro che si riflettono anche sulla demografia. “Così anche da coniugate – sottolinea Pistocco non possono usufruire delle giuste condizioni per avere figli: mancano asili-nido, ci sono carenze nelle strutture di welfare, si devono dividere tra lavoro, casa e famiglia”.

Situazioni, infatti, che inducono la donna a rinunciare ad essere madri contribuendo “involontariamente” al basso di natalità e all’invecchiamento della popolazione di cui la Liguria è uno dei peggiori esempi.

Oggi, insomma, è un appuntamento per riflettere su un mondo, quello femminile, che non può essere discriminato come, invece, avviene. “Perfino nelle prime scelte di vita le donne sono condizionate dal genere – il responsabile Cisl apre così un altro capitolo – Nella loro carriera scolastica solitamente le ragazze scelgono studi umanistici più che indirizzi tecnico- scientifici quali ingegneria, fisica o chimica: sarà anche conseguenza di divario culturale ma quella ragazza finisce per affollare le aule come docente o come dipendente statale con negativi divari di retribuzione mentre il talento non è diversificato per genere”. 

Il lavoro stagionale o part-time, inoltre, produce bassi livelli di contributi pensionistici che offrono così ancora una discriminazione per il lavoro femminile. “Le donne, inoltre, – denuncia ancora Pistocco – sono quelle più facilmente oggetto di licenziamenti e, infatti, sono numericamente più disoccupate”. Un mondo, quindi, che ha assoluto bisogno di evolvere verso la parità. “Ho appreso che la parità di genere sarà conquistata da 131 anni – commenta il responsabile CislSarà un processo lungo ma è obbligatorio proseguire sempre questo percorso prendendone concretamente conoscenza”. 

Ino Gazo