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Attualità | 07 marzo 2024, 07:31

Smantellamento della rete filoviaria Ventimiglia-Taggia: interviene l'associazione utenti del servizio pubblico

"Una decisione controcorrente visto che a Spezia la rete filoviaria funziona. Troppi anni di abbandono e oggi si interviene drasticamente"

Smantellamento della rete filoviaria Ventimiglia-Taggia: interviene l'associazione utenti del servizio pubblico

“Apprendiamo dello smantellamento della filovia Ventimiglia-Taggia e la prima riflessione non può che essere di tipo ambientale. Si sta spingendo giustamente sull’elettrico, sia per le automobili che per i mezzi pubblici. E a Sanremo che si fa? Dopo anni di abbandono, durante i quali a nessuno è venuto in mente di fare manutenzione alla rete aerea, ora ci si accorge che tale rete è in uno stato pessimo, e per metterla a posto servirebbero diversi milioni di euro”.

Interviene in questo modo la delegazione ligure dell’Associazione Utenti Trasporto Pubblico, sullo smantellamento della rete filoviaria dell’estremo ponente. “Addio al mezzo elettrico e delle linee prima gestite con filobus, con autobus a gasolio, così tanto per andare controcorrente. Non contenti di avere sperperato denaro pubblico qualche anno fa per l’acquisto di cinque autobus a idrogeno che non hanno mai circolato se non per alcune corse di prova, ora si smantella una rete filoviaria operativa da oltre 80 anni (la prima tratta da Sanremo ad Ospedaletti fu inaugurata il 21 aprile 1942). Non sappiamo se siamo ancora in tempo per fermare simile scempio, ma desideriamo esprimere il nostro forte dissenso per un’operazione del genere”.

L’Utp ha anche ripercorso la storia degli ultimi tempi della filovia. I primi segni di cedimento arrivano negli anni ’90 quando la diramazione per Taggia venne sospesa a seguito della messa in opera di una rotatoria lungo il percorso che avrebbe richiesto lo spostamento del bifilare. Ciononostante, a linea chiusa, nel 2001 venne inaugurata una deviazione con anello di ritorno a servizio della nuova stazione di Taggia. Ma la linea non entrò in funzione e il nuovo impianto, mai utilizzato, fu rimosso.

Le due linee rimaste (quella urbana di Sanremo e quella per Ventimiglia) sopravvissero tra diversi problemi, con danni dovuti alle mareggiate e scarsa manutenzione della rete. E poi, con la messa in opera di altre rotatorie all’interno di Sanremo, sarebbe stato necessario adeguare la rete aerea ai nuovi percorsi, cosa che ovviamente non si è fatta. Nel 2018, quando la rete era ormai in pessimo stato, e circolavano soltanto pochi filobus, si decise per la sospensione delle linee e la loro gestione con autobus.

“Così oggi – termina l’associazione - siamo arrivati alla chiusura e alla rimozione dei cavi e dei pali di sostegno, mentre dalla parte opposta della Liguria, alla Spezia, la rete filoviaria gode di buona salute, e sono previste a breve termine estensioni della rete. A questo punto, c’è da chiedersi, ci chiediamo e chiediamo a chi di competenza, com’è stato possibile che un patrimonio del genere che consentiva di gestire in modalità elettrica il lungo itinerario fra Taggia e Ventimiglia sia stato abbandonato a sé stesso fino a un punto di non ritorno, ovvero con la linea talmente danneggiata da far propendere per la sua chiusura anziché, come sarebbe auspicabile, per una revisione generale di tutto l’impianto, e l’acquisto di nuovi veicoli filoviari in modo da offrire un servizio efficiente e ambientalmente sostenibile”.

Carlo Alessi

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