Politica - 07 marzo 2024, 07:01

Taggia: ad un anno dalla scomparsa il ricordo di Marco Ardoino nelle parole di un suo grande amico

"Possiamo affermare, senza alcun dubbio, Marco è stato, è, e sarà una persona buona nei più numerosi aspetti che possiamo immaginare per un uomo”

“Non posso dire di essere stato amico da sempre, conosciuto solo nel 2019. Scoprii subito che l’aspetto un po' burbero, esaltato dalla sua barba, dopo pochi secondi veniva sciolto dal suo sorriso. Sorriso che compresi subito fosse sinonimo di inclusività”. Inizia così il ricordo di un amico, a un anno dalla scomparsa di Marco Ardoino.

“Pian piano, nelle ore che passavamo insieme a parlare, mi raccontava della sua vita, vissuta a 360 gradi, con il coraggio di cambiamenti radicali che riguardavano ambienti di lavoro, professioni, città, nazioni. Come ho sempre sostenuto ho ammirazione per tutti coloro che fanno scelte coraggiose di cambiamento nella vita. La passione da sempre per lo sport in generale e l’interesse per quello dilettantistico, non inquinato dal professionismo, è sempre stata fervida in lui. Ammetto che ascoltarlo mi faceva sentire un adolescente, per certi aspetti, sembra quasi una bestemmia, mi sentivo come il bambino di Guccini ‘immagina questo coperto di grano, immagina i frutti e immagina i fiori e pensa alle voci e pensa ai colori’. Ha contribuito non poco a sgrossarmi dal mio provincialismo, a reagire con i fatti, a riconoscere le persone, ma soprattutto mi ha reso orgoglioso nel condividere i suoi dubbi, perché era una persona intellettualmente onesta, non spacciava ciò che aveva in tasca come verità assoluta, ma sicuramente aveva valori indiscutibili in quelle tasche. Mi ha fatto comprendere che non è sufficiente la coalizione sociale, occorre la coesione sociale. Vivere i colori di uomini appartenenti ad altre culture è fonte di ricchezza inestimabile”.

“Non è sufficiente la legalità, è necessaria anche l'etica, concetto molto più nobile. Mi ha insegnato che l’eguaglianza va sostituita con l’equità, ma soprattutto mi ha dimostrato nei fatti ‘L’odio per l’indifferenza’. L’entusiasmo che trasmetteva era imponente, per nuove azioni come i corsi per mamme straniere, l’amore per i popoli migranti in generale e sub-sahariani specialmente, amore inteso come nostre origini, la lotta per la sanità pubblica, l’impegno per la pace, la predisposizione all’aiuto come in periodo pandemico. Marco Ardoino vero esempio di scelta con cui stare, ferma e perentoria, sempre dalla parte degli ultimi in modo concreto”.

“Altro grande valore era il suo piacere di coinvolgere i giovani, il piacere di trasmettere la consapevolezza dei poteri che hanno, l’impegno morale, l’importanza della cultura come forma di elasticità mentale, senza plasmarrne le idee, ma condurli alla razionalità attraverso la passione, e tutto ciò lo possiamo riscontrare, in un esempio chiaro e trasparente, in Jacopo Claudio Siffredi che appena 19enne lo volle al suo fianco in quell’avventura, la sua ultima e trionfale, che lo vide eletto consigliere comunale a Taggia suo comune d’adozione, carica che poi lasciò allo stesso Jacopo, quando si rese conto che le forze iniziarono a mancare. Questo breve ricordo è scritto in prima persona, ma alcun dubbio mi coglie nel poter asserire che ogni soggetto che lo abbia conosciuto, avversari sportivi, politici o semplicemente quelli intorno ad un tavolo di “scopone” non possa condividerlo a farlo proprio. Ancora forte è l’immagine concreta della sua consapevolezza anche nell’affrontare la malattia, con un coraggio ed una lucidità che lo accompagnarono fino all’ultimo giorno”.

“In sintesi possiamo affermare, senza alcun dubbio, Marco è stato, è, e sarà una persona buona nei più numerosi aspetti che possiamo immaginare per un uomo”.

Redazione