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Politica | 29 febbraio 2024, 07:05

Dismissione della linea filoviaria: Indipendenza "Forse ci sono ancora i termini per ripensarci"

"Ni depositi della stessa RT di Sanremo è presente una ventina di nuovi tralicci, che dovevano essere utilizzati per sostituire quelli ammalorati"

Dismissione della linea filoviaria: Indipendenza "Forse ci sono ancora i termini per ripensarci"

“In nome della sicurezza si predispone la dismissione della rete filoviaria cancellando così, in qualche notte di lavoro, un patrimonio che ci era invidiato sin dal 1942. Proprio adesso che il cosiddetto ‘green’ è di grande attualità, proprio ora che molte città, non solo in Italia ma in tutta Europa, per la scarsa affidabilità degli autobus elettrici stanno ripiegando proprio sulle filovie, molto più economiche. Allora ci chiediamo perché si è giunti a questo?” Sono le parole di Francesco Castagnino, coordinatore provinciale ed Erica Martini, responsabile Enti Locali del movimento ‘Indipendenza!’

“Certo sono lontani i tempi in cui il Direttore di Esercizio Carlo Piacenza, che ha gestito la Stel (diventata poi RT) dall’inizio degli anni ’70 fino al 1994, aveva affidato tutte le sue energie al mantenimento e al potenziamento della filovia. I suoi successori hanno poi lentamente ma inesorabilmente fatto decadere sempre più la filovia per arrivare ai giorni nostri in cui ne è stata decretata la fine. E non possiamo non ricordare tra gli errori più rilevanti e gravi che hanno portato quasi al default la nostra compagnia di trasporti l’investimento sui bus a Idrogeno. Anziché investire sulla manutenzione della filovia, sull’acquisto di nuovi mezzi sia elettrici, sia termici, ci si è lanciati, anima, corpo ed euro, in un progetto fallimentare, senza che per questo ci fossero conseguenze”.

“Ci chiediamo, ad esempio, se sia stato fatto un preciso monitoraggio dalla stessa RT, magari in collaborazione con i Comuni, in considerazione che alcuni se non molti vengano utilizzati anche per la pubblica illuminazione. Al momento ci risulta come nessuno abbia posto in risalto come nei depositi della stessa RT di Sanremo siano giacenti una ventina di nuovi tralicci, che dovevano essere utilizzati per sostituire quelli ammalorati. Riteniamo quindi come, alla luce di quanto esposto in questo nostro primo intervento sull’argomento, pur salvaguardando la sicurezza nei casi conclamati di pericolo per la pubblica incolumità, si debba necessariamente riflettere, rivolgendoci alla stessa RT, all’Amministrazione Provinciale, ai Comuni interessati, fino alla Regione ed al Ministero dei Trasporti, ritenendo ancora possibile un ripensamento sulla decisione di dismettere un patrimonio, se non dell’umanità, certamente della nostra Sanremo e del circostante territorio”.

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