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Attualità | 29 febbraio 2024, 12:24

Tenda, lavori fermi per pericolo valanghe sul lato francese... e quando aprirà il tunnel?

Problemi oggettivi di sicurezza che, una volta che il tunnel sarà transitabile, saranno evitati chiudendo la circolazione, perché, quasi certamente, non ci saranno opere di difesa

Tenda, lavori fermi per pericolo valanghe sul lato francese... e quando aprirà il tunnel?

Con il colle della Maddalena chiuso per neve e pericolo valanghe, come accade da sempre in caso di precipitazioni e mancando i paravalanghe, il pensiero va al tunnel di Tenda e, in particolare, all'uscita sul lato francese, anche questa ad alto rischio valanghe.

Lì dovrebbero essere al lavoro decine di uomini ma, a quanto si apprende, dallo scorso sabato, sul piazzale, i lavori sono sospesi proprio per maltempo e per pericolo valanghe. Assolutamente legittimo e corretto, non è questo il punto.

Ma se, come è stato dimostrato da una serie di rilievi elaborati dal geologo Andrea Valente Arnaldi, il lato francese è ad altissimo rischio in caso di nevicate, tanto che sarebbe necessaria l'installazione di chilometri di reti metalliche; se, come emerso, i francesi quelle reti non le vogliono, soprattutto per l'impatto ambientale: quale soluzione resta?

Chiudere il transito fino a cessate esigenze e a cessato pericolo, esattamente come succede per il Maddalena.

Ma è possibile chiudere un valico internazionale e un traforo da 250 milioni di euro per questo? Evidentemente sì, visto che, allo stato attuale, quei sette chilometri di reti metalliche a protezione dell'imbocco sul lato francese e del ponte non saranno installati.https://www.targatocn.it/2022/12/28/leggi-notizia/argomenti/attualita/articolo/tunnnel-di-tenda.html

https://www.targatocn.it/2022/12/28/leggi-notizia/argomenti/attualita/articolo/tunnnel-di-tenda.htmlCi saranno dei sensori, che consentiranno il monitoraggio del rischio e la conseguente chiusura.

Le opere difensive erano già state progettate e computate, per un costo stimato di circa 6 milioni di euro. Filari di reti di protezione modulari della lunghezza totale di sette chilometri, da ubicare nelle zone di distacco, a 1800 metri di quota, per contenere il fenomeno sul nascere.

Eravamo, quando si parlò la prima volta del tema, a fine 2022. Anas aveva specificato che i soldi per quell'opera ci fossero.

Siamo a fine febbraio 2024, all'indomani della Conferenza intergovernativa: l'azienda ha chiesto altri tre mesi di tempo per terminare i lavori; il tunnel sarà a senso unico alternato, esattamente come prima, e, soprattutto, sarà chiuso, in caso di nevicate, per pericolo valanghe. 

Barbara Simonelli

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