“Il problema dei lupi sta rapidamente peggiorando": è l'allarme lanciato da Gianluca Boeri, presidente Coldiretti Liguria. A subirne i danni gli allevatori di bovini, ovini o caprini: "Per quanto riguarda le predazioni si può stimare che in un anno le aziende della provincia hanno subito perdite dal 10 al 15 per cento del bestiame allevato.
La popolazione dei lupi sta aumentando anche perché nella vicina Francia si stanno già attuando piani di selezione e abbattimento: gli esemplari, quindi, migrano nelle nostre zone", commenta Boeri.
Servono misure a tutela degli allevatori, quelle già esistenti sembrano inadeguate alla gravità della situazione: “Gli indennizzi di Regione Liguria per i capi di bestiame abbattuti sono insufficienti, sia per la somma di risarcimento stabilita, sia perché succede spesso che, soprattutto per gli ovicaprini, non si riesca a trovare il capo predato, necessario come prova per ottenere il risarcimento dalla Regione".
Sono diverse le proposte, emerse anche dal confronto con la categoria: “Una possibile soluzione che si potrebbe attuare è un piano di abbattimenti per riequilibrare il numero dei lupi. Questo permetterebbe una coesistenza tra allevamenti, attività produttive, insediamenti umani e il lupo stesso: non vogliamo assolutamente che venga sterminato, ma serve ricreare una situazione di equilibrio”.
Uno strumento difensivo, che sta per approdare in valle Arroscia, è il collare da appendere al collo degli animali da allevamento che, in caso ne percepisca un'aumento dello stress, è in grado di emettere ultrasuoni fastidiosi per i lupi.
“Un’altra proposta è quella di istituire un fondo regionale, come avviene già in Francia, destinato a provvedere a pastori e cani pastori che possano dedicarsi al sorvegliare i pascoli: ad oggi, infatti, i pastori sono impegnati costantemente in questa attività, sottraendo tempo ad altro, come la trasformazione del latte, la produzione di formaggi”, conclude Boeri.