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Eventi | 19 febbraio 2024, 07:21

Festival di Sanremo: l'Assessore Faraldi "Per i prossimi anni alcuni correttivi ma siamo sulla strada giusta"

L'Assessore al Turismo commenta la settimana festivaliera in toni entusiastici e risponde anche a chi vorrebbe portare via la kermesse dalla città dei fiori

Festival di Sanremo: l'Assessore Faraldi "Per i prossimi anni alcuni correttivi ma siamo sulla strada giusta"

“Direi che è stato un successo senza precedenti è troppo facile, ma così è stato e ne siamo davvero contenti”. Sono le parole dell’Assessore al Turismo, Giuseppe Faraldi, commentando il periodo festivaliero.

Dopo i tanti bilanci alla kermesse canora di questi giorni abbiamo parlato anche con l’Assessore che ha seguito da vicino, insieme al sindaco, l’ultimo Festival dei 10 anni dell’Amministrazione matuziana guidata proprio da Alberto Biancheri. “Sono stati giorni duri sul piano dell’impegno, ma gratificanti per me e, cavalcando i commenti degli operatori del settore turistico, anche per le casse dei commercianti matuziani. Introiti che, ovviamente, creano indotto per tutta la città. Le chiusure e i divieti hanno chiaramente creato disagi e, di questo ci scusiamo con la cittadinanza ma, si tratta di un sacrificio che serve proprio per l’economia di Sanremo”.

Tra i pochi nei della settimana festivaliera lo scarso utilizzo del parcheggio di Valle Armea, con l’ausilio delle navette verso il centro: “Chi verrà dopo la nostra amministrazione – risponde Faraldi – dovrà trovare una formula per pubblicizzarli meglio, anche se fortunatamente abbiamo avuto riscontri di addetti ai lavori e molti turisti che, sapendo del caos in città, hanno utilizzato il treno per arrivare e non posso far altro che complimentarmi con loro”.

Cosa pensa dell’idea dei tassisti che propongono una Ztl in centro? “Dovremmo esaminarla con attenzione”.

Il prossimo anno avremo in piena ‘movida’ il cantiere per il restyling del porto vecchio: “Se vogliamo modificare in meglio la città dovremo affrontare le difficoltà necessarie. Non dimentichiamo che abbiamo affrontato due Festival con il cantiere di via Matteotti. Non si può pensare di cambiare la città senza disagi e chi governerà dovrà cercare di limitarli al massimo”.

C’è la possibilità di ampliare ulteriormente le offerte ‘collaterali’? “Penso che, per coinvolgere di più la città, si può lavorare verso il centro storico. Quest’anno avevamo già qualcosa in piazza Eroi nella zona di Siro Carli e un ledwall in piazza Nota ma penso che nel resto della città tutto sia stato riempito”. Allargare l’appuntamento con più giorni? “Penso di no perché quest’anno abbiamo già fatto molto”.

I tentativi di portare via il Festival si susseguono. Sicuramente danno fastidio ma, secondo lei, quali sono i motivi? “Fanno pensare che abbiamo una manifestazione importantissima e, se ci sono tutti questi interessi, dobbiamo esserne contenti. Il binomio Sanremo e Festival è inscindibile e dividerle sarebbe complesso”.

In 74 anni c’è sempre stata la Rai con il brand che è del comune. Teoricamente l’ente di Stato potrebbe lasciare Sanremo e farlo in altre città, Sanremo potrebbe tornare ad organizzarlo direttamente come ai tempi di Salvetti e Aragozzini. Teoricamente si potrebbe farlo: “Assolutamente si anche se si tratta di discorsi difficili da fare, sia in chiave organizzativa che per il fatto che siamo appena usciti dal 2024 e il 2025 vede già la convenzione Rai. Pensare al 2026 è forse un po’ prematuro”.

Adesso la concentrazione è su Milano-Sanremo e Corso Fiorito: “Per la classicissima problemi non ce ne sono e sarà tutto come lo scorso anno. Una volta era una manifestazione che apriva l’intero anno turistico mentre oggi il Festival si prende tutta l’attenzione mediatica. Per noi però rimane un appuntamento sempre importantissimo. Sul corso fiorito confermiamo il percorso dello scorso anno e le bande il giorno prima. Avremo la solita tribuna in piazzale Dapporto che sarà a pagamento, ma proporremo l’organizzazione collaudata come per i parcheggi delle auto e dei bus in via Frantoi Canai con le navette per arrivare in centro”

Carlo Alessi

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