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Attualità | 19 febbraio 2024, 12:21

Rivieracqua, Sanremo fa dietrofront sull’ingresso dei privati: “Unica soluzione per evitare il fallimento” (video)

Il presidente Marco Viale ha illustrato la relazione della commissione speciale che sovverte l’ordine del giorno votato nel 2021 con cui si impegnava la giunta a mantenere la società interamente pubblica

(Credits Jonas KIM da Pixabay)

(Credits Jonas KIM da Pixabay)

Nel 2011 il referendum nazionale con un plebiscito a favore dell’acqua come bene pubblico: il 95% disse “sì”. Dieci anni dopo, al netto della crisi nera che aveva travolto Rivieracqua, la società nata nel 2012 per la distribuzione dell’acqua in provincia di Imperia, il consiglio comunale di Sanremo aveva votato all'unanimità un ordine del giorno (proposto dal consigliere di opposizione Andrea Artioli) con il quale si impegnava il sindaco e la giunta a “farsi parte attiva per la possibilità di mantenere la società interamente pubblica”. Sempre nel 2021 il sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, aveva chiesto al Cda di Rivieracqua di fare un approfondimento per mantenere interamente pubblica la società anche in vista delle somme in arrivo con il Recovery Plan, il tutto per evitare l’ingresso del socio privato.

Ora il dietrofront, messo nero su bianco dalla relazione della commissione consiliare speciale nata nel 2021 all’interno del consiglio comunale matuziano: “L’unica opportunità per affrontare i debiti, fare investimenti e avere un piano economico sostenibile risulta essere l’ingresso di un socio privato”. Le parole arrivano in consiglio comunale per voce di Marco Viale, presidente della commissione speciale, che durante l’ultima riunione dell’assise ha letto la relazione frutto dei tre anni di lavoro.

La relazione in consiglio comunale

Pur esprimendo perplessità, altre possibilità sono difficilmente percorribili - dice ancora Viale leggendo la relazione - la volontà dell’amministrazione non era orientata in quella direzione e si pensava fosse possibile adottare altre soluzioni. Di fronte al parere negativo di altri sindaci e alle affermazione del commissario sulle difficoltà di ricapitalizzare con soldi pubblici, prendiamo atto che non è possibile scongiurare l’ingresso del socio privato anche in riferimento alle tempistiche del piano di ristrutturazione concordato con il tribunale”.

E poi: “Pur condividendo lo spirito dell’ordine del giorno del 2021, l’ingresso del socio privato è l’unica soluzione per evitare il fallimento. Si esprime l’indirizzo per cercare di aumentare le quote pubbliche mantenendo al minimo quelle del privato e di mantenere il controllo pubblico sulle tariffe”.

Pietro Zampedroni

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