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Eventi | 09 febbraio 2024, 07:05

Vallecrosia, "C'è speranza?": a San Rocco Alessandra Morelli parla di economia della cura (Foto e video)

Racconta la sua esperienza nell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati e 'dell'arte dell’umano per restare umani' nel secondo incontro del percorso di riflessione e dialogo sulle sfide del mondo di oggi

Vallecrosia, "C'è speranza?": a San Rocco Alessandra Morelli parla di economia della cura (Foto e video)

"Per trent’anni ho lavorato nell’Alto Commissariato per i rifugiati Onu, UNHCR nelle are più fragili e ad alto rischio del mondo. Concludo la mia carriera nel 2021, con la scelta di rientrare in Italia e sviluppare, in questo tempo di società complessa, un percorso tematico sull’economia della cura, una riflessione esperienziale rivolta ai giovani e non, di pratica della cura come forza umanizzante per la nostra società  generando consapevolezza della propria umanità, del valore etico dell’alterità e della solidarietà. Riflessione che diffondo attraverso conferenze, incontri pubblici, articoli e condivisioni accademiche. Perché essere umani oggi significa diventare agenti di cambiamento ed attori consapevoli e attivi nel plasmare un futuro migliore per noi stessi, per gli altri e per il nostro pianeta” - ha detto la dottoressa Alessandra Morelli, ospite del secondo appuntamento del percorso di riflessione e dialogo sulle sfide del mondo di oggi dal titolo "C'è speranza?" andato in scena, ieri sera, nel teatro parrocchiale di San Rocco a Vallecrosia alla presenza del vicesindaco Marilena Piardi, del consigliere comunale Enrico Amalberti, del parroco della parrocchia di San Rocco don Rito, del parroco della parrocchia di Maria Ausiliatrice don Karim e della comunità. Ha moderato l'incontro il professor Giovanni Perotto.

Dopo l'incontro con il professor Gigi Borgiani, direttore della Fondazione Auxilium di Genova e già segretario nazionale dell'Azione Cattolica Italiana, che, lo scorso 18 gennaio, ha parlato de "La via di Francesco", ieri il folto pubblico in teatro ha seguito interessato la riflessione della dottoressa Alessandra Morelli, già delegata dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), su "Restare umani, speranza di pace". Nata a Roma nel 1960, fin da piccola è cresciuta tra i colori e le culture del mondo, grazie al continuo trasferimento lavorativo della sua famiglia. Durante la sua esperienza per l’UNHCR, Alessandra Morelli ha gestito emergenze in zone di conflitto ad alto rischio, in dialogo con governi e milizie, organizzazioni intergovernative come la Nato e organizzazioni non governative internazionali e locali. Ha lavorato in ex Jugoslavia, Rwanda, Albania, Kosovo, Guatemala, Sri Lanka, Sahara Occidentale, Afghanistan, Indonesia, Georgia, Yemen, Birmania, Somalia e Grecia. La sua ultima missione è stata in Niger, paese crocevia nella rotta migratoria del Mediterraneo. Alessandra è sopravvissuta ad un’autobomba e a proiettili, vivendo situazioni estreme dove la precarietà, il rischio, il pericolo e l’equilibrio erano il suo quotidiano, in cui l’unica certezza era la continua incertezza. Ha concluso la sua carriera nell'Alto Commissariato nel 2021, con la scelta di rientrare in Italia e sviluppare un percorso tematico sull’Arte dell’Umano per restare Umani, una riflessione esperienziale rivolta ai giovani sulla “pratica della cura”, portando la sua testimonianza di umanità attraverso conferenze e itinerari formativi, in particolare per i giovani. Alessandra Morelli ha anche vinto il Premio “Popolarità” dell’edizione 2015 del Premio internazionale “La Donna dell’Anno“ e ha scritto il libro "Mani che proteggono. Storie, luoghi, volti dei miei trent’anni tra guerre e conflitti".

"La speranza nasce dalla consapevolezza che apparteniamo tutti alla stessa famiglia umana. Penso che la speranza sia passione e che, attraverso la pratica della cura, un mondo migliore sia possibile" - ha affermato Alessandra Morelli, che si definisce una donna di dialogo e mediazione - "Il messaggio di speranza lo sto maturando giorno per giorno condividendo la mia esperienza durante conferenze e incontri, specialmente con i giovani nei licei. Bisogna aiutare i giovani a capire come rimanere più umani".

I prossimi appuntamenti verranno organizzati all'interno dell'oratorio Don Bosco a Vallecrosia. Il 18 aprile alle 20.45 il professor Silvano Petrosino, filosofo, docente di Teorie della Comunicazione e Antropologia religiosa e media all'Università Cattolica di Milano, parlerà di "Desiderio e spiritualità", mentre il 3 maggio alle 20.45, la professoressa Roberta Paraninfo, direttrice dei cori dell'Accademia Vocale di Genova e i Giovani Cantori, si soffermerà su "La bellezza di cantare la speranza". I quattro incontri hanno il patrocinio del comune di Vallecrosia.

Elisa Colli

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