Una delle voci più amate del Festival è quella di Emma, che torna all’Ariston per la quarta volta: dopo le partecipazioni del 2011 in coppia con i Modà, del 2012 (dove si è posizionata al primo posto conquistando la vittoria) e del 2022, l’artista propone il brano ‘Apnea’, già destinato a diventare una delle hit dei prossimi mesi.
Nel corso della sua carriera ha collaborato con artisti di fama internazionale, vincendo numerosi riconoscimenti e ottenendo varie candidature agli MTV Europe Music Awards e ai World Music Award.
Durante la conferenza stampa alla Salta stampa Lucio Dalla racconta del suo brano in gara, che con le sue note dance segna un cambiamento “naturale e necessario. La musica è cambiata per tutti. Quando ho vinto Sanremo non c’erano le piattaforme digitali; ho semplicemente imparato a surfare su queste onde. L’importante è mantenere la propria coerenza, i cambiamenti non sono cambiati quando te li appiccicano addosso”.
“Ho fatto qualsiasi cosa per la musica e continuerò a farlo” ha detto ancora l’artista prima di proseguire: “Ho avuto l’onore di aver cantato con i più grandi, Franco Battiato, Pino Daniele, ma anche con ragazzi giovani. Ho imparato sempre tanto e da chiunque perché nonostante il peso della carriera e dell’esperienza che mi porto dietro, mi ritengo una persona umile e con tutte le persone con cui ho a che fare c’è da imparare. Ascolto anche le jam session di artisti sconosciuto”.
C’è un album in progetto? “Souvenir sarà la prima parte del viaggio. Apnea è i punto di svolta e dopo Sanremo torno in studio, ma il titolo ancora non l'ho scelto, intanto mi preparo ai tour nei festival in giro per l'Italia e a novembre ci sarà una festa al Forum d’Assago".
Poi un pensiero rivolto alle donne: “Ho sempre preferito fare i fatti nei confronti delle donne, sono sempre in prima linea anche nelle cose che non si vedono. Credo di continuare a fare tanto per loro. Per quanto mi riguarda, ho sempre vissuto la mia femminilità in maniera molto naturale, fortunatamente mia mamma, una grandissima donna, mi ha insegnato a non basarmi sull’esteriorità ne sul giudizio che gli altri impongono. Tante donne devono farlo, ci son tanti cafoni che usano il corpo delle donne come insulto e mi dispiace per loro perché sono dei poveretti. Sono figa anche la mattina in tuta, anche struccata, perché è una questione di attitudine”.
Ancora, Emma racconta con la voce rotta: “Mi sono resa conto di essere un simbolo per quelle persone con cui la vita è stata stronza, la musica è stata la mia ancora di salvezza. Mi sono ricordata di tutte quelle persone che mi hanno detto di sentirsi aiutate dalla mia musica. Non mi sono mai fatta scappare una parola di quanto ho vissuto con la malattia di mio padre. Mi dividevo da Milano al Salento. Ho preso voli ma sono contenta di quello che sono riuscita a fare. Invece di perdermi nel dolore mi sono messa a lottare”.