Geolier a dispetto dei pronostici ieri sera è schizzato in testa alla classifica, secondo solo a Irama.
Una classifica quella delle radio e del televoto che ha parzialmente ribaltato quella data dalla stampa.
"Sono grato del televoto e del supporto. Abbiamo festeggiato perché i miei amici hanno fatto mille chilometri per venirmi a vedere. Ero più emozionato per loro che il risultato, ce ne vuole ancora. Voglio portare Napoli nel mondo".
Il rapper campano con la sua “I p’me, tu p’te” ha debuttato sul palco del Festival di Sanremo.
"La prima cosa che mi è stata detta è che potevo portare il napoletano ed era il mio obbligo morale farlo. Poi può succedere tutto, ho fatto quello che volevo fare, portare il napoletano all'Ariston, sebbene altri lo abbiano fatto prima di me".
"A Secondigliano, da dove vengo io, si lavora a cottimo. Io già lavoravo per gioco a nove anni. Mio padre ci voleva dare una vita migliore, mi ha insegnato e vivere e lo fa tuttora. Quando mi chiedono se sono stanco oggi, ma io ho faticato veramente. Questo non è lavoro".
Nella serata cover sarà accompagnato da Guè, Luchè e Gigi d'Alessio su un medley dal titolo Strade.
"Volevo portare due cose: il rap e il napoletano, domani sarà il turno del rap in napoletano. Non ho potuto non portare Luca, Gigi e Guè perché hanno fatto parte della mia formazione artistica. Si chiama strade sono le tre strade che io faccio quando vado in studio quelle del rap, del napoletano e della melodia".