Da anni, cannabis e sport sono un binomio da esplorare. Molti considerano l’attività fisica sana come uno degli aspetti più lontani dai prodotti contenenti Cannabidiolo, ma in realtà non è così.
Diversi studi effettuati negli anni hanno infatti confermato interessanti prospettive sui possibili effetti dell'uso di cannabis – in particolare del THC (Tetraidrocannabinolo) e del CBD (Cannabidiolo) – sull'allenamento fisico. Come detto, da tempo ormai gli esperti studiano gli effetti del CBD e tutti i suoi benefici su chi pratica sport: i risultati sono a dir poco sorprendenti. Lo afferma la scienza.
CBD e sport: cosa dice la scienza
Negli ultimi anni sono stati molteplici gli studi effettuati su sportivi di ogni genere abituati a consumare cannabis. Dai principali risultati di questi esperimenti è emerso come l'uso di cannabis, in particolare CBD, migliori l'umore e renda l'esercizio più piacevole ed euforico.
Nonostante l'effetto positivo sull'umore però, gli studi spiegano che la cannabis non aumenta direttamente le prestazioni atletiche; indipendentemente dal tipo di cannabis utilizzata quindi, non è possibile trovare una connessione diretta positiva tra CBD e sport. Ma perché allora in qualche modo praticare esercizio fisico sotto effetto di sostanze stupefacenti diventa più “semplice”?
La scienza attribuisce il merito ai cannabinoidi naturali del cervello. Essi sono i responsabili dell'euforia durante l'esercizio fisico. Si tratta di molecole prodotte dall'amigdala, una regione cerebrale che regola le emozioni, capaci di creare questa sensazione positiva che allevia dolore e fatica.
D’altra parte però, se è vero che la cannabis non aiuta a migliorare in maniera diretta e concreta la performance, essa dimostra di avere effetti positivi sugli sportivi in fase di recupero. Le proprietà antinfiammatorie e analgesiche del CBD, infatti, lo rendono efficace per il recupero muscolare dopo lo sforzo fisico e in situazioni infiammatorie.
I fito-cannabinoidi, presenti solo nella cannabis, interagiscono con i recettori del corpo umano, alleviando dolore, infiammazione e sensibilità al calore. Di fatti, questa interazione chimica ha aperto la strada alla prescrizione medica della cannabis in Italia per trattare il dolore e gestire condizioni dolorose associate a patologie croniche.
Discorso completamente diverso per chi usa THC. Coloro che consumano frequentemente THC prima di praticare attività sportiva, infatti, dimostrano di avere una maggiore difficoltà nella corsa, probabilmente a causa dell'aumento della frequenza cardiaca indotto dal THC stesso.
Il CBD è doping? Cosa dice il mondo dello sport
Il trattamento del Cannabidiolo (CBD) nel mondo dello sport è stato oggetto di significative trasformazioni e dibattiti negli ultimi anni. Il tema del doping nello sport ha generato scandalo per molti anni, portando a danni fisici e cerebrali negli atleti. La legge antidoping italiana ha infatti introdotto regolamentazioni severe per proteggere la salute degli atleti vietando l'assunzione di farmaci, a meno che non sia per cure mediche certificate, con dosaggi riconosciuti a livello internazionale.
Inizialmente associato al mondo delle droghe ricreative, il CBD ha però guadagnato progressivamente accettazione e riconoscimento come sostanza con potenziali benefici per gli atleti. Dal 2018 infatti le cose sono cambiate. Nonostante l’aumento di normative e regolamenti antidoping sempre più stringenti, l'Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) ha escluso il Cannabidiolo dalla lista delle sostanze dopanti per uno sportivo.
Questa decisione ha portato a revisioni delle normative antidoping in vari paesi, inclusa l'Italia con il decreto del 2019. Il risultato? Il CBD è ora ammesso nello sport professionistico e dilettantistico, purché sia di alta qualità, certificato e privo di THC o con percentuali entro i limiti di legge. Questa evoluzione normativa ha contribuito a sdoganare l'immagine del CBD, aprendo le porte alla sua integrazione nelle pratiche sportive senza incorrere in sanzioni disciplinari; non è raro infatti che oggi gli sportivi cerchino soluzioni naturali per affrontare gli stress fisici derivanti dall'allenamento intensivo.
Tuttavia, il dibattito sulla sua posizione nel mondo dello sport continua. Mentre molti evidenziano gli aspetti terapeutici e benefici del CBD senza causare gli effetti psicoattivi tipici della cannabis, alcuni ritengono che il CBD – essendo derivato dalla cannabis – possa comunque essere considerato una sostanza "psicoattiva" e pertanto dovrebbe essere soggetto a restrizioni ancor più rigorose.