Il tema del risparmio energetico è quanto mai attuale, come anche quello della sostenibilità. Ma cosa fare in concreto per difendersi dal caro bollette e al contempo ridurre l’impatto dei nostri consumi sull’ambiente? Ne parliamo con Massimo Marengo, imprenditore albese con alle spalle una pluridecennale esperienza nel settore delle energie rinnovabili, fondatore del gruppo Albasolar e della start-up AspecHome, che periodicamente ci offrirà utili suggerimenti per risparmiare incrementando il comfort degli spazi in cui viviamo.
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Oggi parliamo di aziende. Un’efficace strategia volta a efficienza e risparmio energetico non può che partire da una corretta valutazione e riduzione dei nostri consumi.
Valido per la nostra abitazione come per qualsiasi tipologia di edificio, questo assioma solo apparentemente banale è tanto più importante quando a essere oggetto di analisi sono i consumi della nostra azienda. La prima cosa da capire bene è sempre la stessa: dove avvengono i consumi!
In quattro realtà aziendali su cinque – e soprattutto nelle piccole e medie imprese, che rappresentano il 95% delle attività economiche italiane –, la normalità è che a fine mese si facciano i conti con l’arrivo di bollette del gas e dell’energia elettrica, che possono essere più o meno salate. Se ci sembrano eccessive, o se addirittura affrontiamo una stagione drammatica come quella vissuta in tempi recenti, con la corsa del prezzo del gas innescatasi nei mesi che hanno preceduto lo scoppio del conflitto in Ucraina, facilmente ci attiveremo col nostro trader nel tentativo di chiedere uno sconto rispetto a costi la cui incidenza su quelli generali della nostra azienda si è fatta negli anni sempre più importante.
L’intervento che, di contro, un consulente in energia preparato, ma anche magari il nostro installatore o progettista di fiducia andrà a consigliarci, è quello di installare un sistema per il monitoraggio dei costi energetici che ci consenta però anche di iniziare a fare efficienza da subito.
La prima cosa che una simile accortezza consente di fare è quella di suddividere i nostri consumi in una decina di punti o di ambiti. Potremmo meglio valutare, insomma, quelli relativi, per fare banali esempi, alle luci, agli uffici, alle pompe di calore, ai macchinari principali che utilizziamo per le nostre produzioni a seconda del tipo di attività (impacchettatrici, forni, etc…).
Questo per capire in modo più preciso dove avvengono i nostri consumi e anche quando, visto che a rilevare a questi fini è pure se questi si registrano in quelle fasce che la nostra bolletta discrimina a seconda che avvengano in orari diurni (F1), notturni (F2) o in giorni del fine settimana, il sabato e la domenica (F3).
L’imprenditore deve quindi capire dove sta spendendo il proprio denaro e sulla base di quelle risultanze iniziare a fare efficienza. Questo secondo passo si può compiere implementando la misurazione dei consumi con un sistema di "building automation" ovviamente orientato all’efficienza energetica.
Sarà il nostro "energy management system" ad aiutarci allora a recuperare denaro gestendo in modo intelligente l’accensione e lo spegnimento della nostra illuminazione, tarando nel modo più opportuno il condizionamento, automatizzando tutta una serie di apparecchi e di funzioni scegliendo per alcuni, là dove possibile, fasce di utilizzo quali quelle serali e festive.
Il consiglio del nostro esperto sarà tanto più azzeccato quanto più ci aiuterà allora a trovare un prodotto capace di unire e gestire in modo "smart" queste funzionalità, tali da coniugare le fasi della conoscenza e dell’automazione con quelle del risparmio energetico.
Compiuto questo importante abbattimento dei costi possiamo iniziare a pensare di installare un sistema di produzione di energia da fonti rinnovabili che ci consenta di produrre in proprio la parte più ampia possibile dell’energia a noi ancora necessaria, dopo l’intervento di efficientamento energetico, naturalmente.
Uno degli esempi più banali che si possono proporre è quello del boiler elettrico: si sostituisce un apparecchio energivoro con una pompa di calore, riducendo il consumo di energia che possibilmente ci si produce da soli, almeno in parte.
Abbinata all’autoproduzione, l’efficienza dei consumi diventa un modello virtuoso dalla indubbia utilità per il privato e ancor di più per le aziende, che hanno consumi molto impattanti.
Ovviamente nel momento in cui installiamo un sistema di produzione quale un impianto fotovoltaico, per guardare all’esempio più tipico, si fa ancora più stringente l’esigenza di un sistema di controllo e gestione automatico e facilmente fruibile.
Un investimento in efficienza che peraltro è possibile contenere in una spesa di poche migliaia di euro, montato e installato.
Il consiglio, insomma, è partire da queste semplici azioni per avere risultati che saranno importanti in termini di risparmio, di efficienza, di rispetto dell’ambiente e anche di migliore comfort e qualità della vita, visto che tali applicazioni possono intervenire anche su ambiti quali il condizionamento, la gestione delle temperature e su tutte le situazioni che generano costi energetici.