Anche quest’anno l’azienda Sanremo Piante, in occasione del Festival, si occuperà dell’allestimento del ‘green carpet’ che va dall’Ariston fino a Piazza Colombo. A loro è stata affidata naturalmente anche la realizzazione della parte floreale del palco dove si esibiranno i cantanti.
Domenico Scognamiglio, titolare di Sanremo Piante, ci racconta come nasce la sua storica azienda di famiglia fondata in Campania nel XIX secolo, fino alla scelta vincente dei suoi genitori di trasferirsi a Sanremo una quarantina di anni fa: “Io provengo da genitori e nonni già nel settore - spiega Domenico Scognamiglio -. Da vecchia data. I miei erano fioristi, coltivavano e commerciavano fiori già a partire dal mio bisnonno, quindi parliamo del 1800. Poi i miei genitori da Napoli si sono trasferiti a Sanremo, una quarantina di anni fa, e così io ho intrapreso questa attività nella creazione di giardini. Successivamente abbiamo realizzato anche un vivaio di piante. Man mano l’azienda è cresciuta. Adesso facciamo progettazione e realizzazione di giardini. Abbiamo un vivaio molto grande con diverse siepi e vendiamo anche esemplari di piante”.
Ci racconta meglio in cosa consiste il ‘green carpet’ che vi ha commissionato la Rai in occasione del Festival di Sanremo? “La Rai ci aveva già contattato l’anno scorso per fare l’allestimento. Quello del 2023, a detta di molti, è stato un vero e proprio successo. E così anche per il 2024 ci è stato assegnato questo compito, ossia la realizzazione del green carpet. È più o meno sulla falsa riga dell’anno scorso, anche se in programma c’è stato qualche cambiamento nella zona davanti all’Ariston. Lì Fiorello ci ha chiesto di creare una zona un po’ più ‘esotica’ perché l’atmosfera sia di festa e di divertimento. Così abbiamo messo delle palme, a differenza del 2023 dove abbiamo collocato degli ulivi. Il green carpet nella sua interezza va dall’Ariston fino a piazza Colombo. È stato ideato sulla falsa riga della passerella che va sul palco dove si esibiscono i cantanti. Prima dell’inizio del Festival ci saranno i Carabinieri a cavallo, una parata che partirà da Via Manzoni per arrivare davanti al Teatro Ariston. Ci sarà un po’ di lavoro da fare perché dovremo subito cambiare il prato non appena ci avranno transitato i cavalli quasi certamente danneggiandolo. Finito il Festival e smontato tutto l’allestimento, un po’ di queste piante verranno donate al Comune di Sanremo, abbiamo già stabilito con loro quali. Esse verranno poi collocate intorno a Piazza Colombo per allestire una parte di giardinetto che al momento non è nulla di trascendentale e dove spesso i cani vanno a fare i bisogni. Cercheremo di fare del nostro meglio per decorare e abbellire, utilizzando appunto qualche pianta ed il prato che riusciremo a recuperare per farne delle aiuole. Tutto questo è stato concordato ovviamente anche con la Rai”.
Voi avete allestito anche la parte floreale della scenografia, quella che Blanco ha praticamente distrutto l’anno scorso, ci svela come è andata? “Nel 2023 Blanco ha ‘maltrattato’ un po’ il nostro allestimento, è vero. Nessuno è riuscito a capire se fosse un’azione prestabilita o un gesto istintivo. Anche se poi lui si è scusato ed ha detto a tutti che è stata un’azione legata ad un momento di eccessivo nervosismo. Però quello che abbiamo notato è l’effetto emulazione che si è venuto a creare per le strade di Sanremo nel periodo del Festival. Ho visto fioriere buttate giù a calci, vasi spaccati e rovesciati davanti a dei negozi. Insomma, qualcuno lo ha emulato. Ci abbiamo scherzato su e abbiamo detto: non vi preoccupate di Blanco, tanto ci siamo noi che sistemiamo tutto. Non è escluso che anche quest’anno non ci sia nuovamente qualche fuoriprogramma…”
Che piante state usando per l’allestimento? È vero che lavorerà con voi anche il nipote di Liberesio Guglielmi, botanico ed amico storico di Italo Calvino? “Per adesso vanno tantissimo alcuni tipi di piante, soprattutto arbusti della macchia mediterranea come rosmarino, mirto, pitosforo nano. Tutte queste essenze che adoperiamo in Liguria. In più dalla Scuola Sperimentale Agraria Aicardi ho preso molte fioriture come i ciclamini, le viole e le primule. Tutte piante molto colorate che andremo ad inserire in questa macchia mediterranea. Una novità assoluta è che quest’anno l’Istituto Agrario ci fornirà una decina di studenti dell’ultimo anno che verranno ad aiutarci durante il Festival. Faremo in modo che loro mettano queste fioriture - ovviamente sotto la nostra supervisione - in mezzo alle altre piante, rendendo così i ragazzi partecipi del nostro lavoro. Con noi avremo anche un altro giovane che si sta laureando alla Facoltà di Agraria di Torino, si tratta del nipote di Libereso Guglielmi che tutti sappiamo essere stato amico e botanico di fiducia di Italo Calvino. Questo ragazzo che abbiamo con noi in squadra per il Festival si chiama Ryan Logico ed è una figura molto promettente in questo campo. Ultimata la laurea, lui verrà a lavorare da noi”.
Ci sono delle piante che consiglierebbe a qualche ristorante per adornare la tavola in tema Festival di Sanremo? “Sarebbe bello e piacevole mettere un piccolo uliveto come centrotavola di quelli fatti a bonsai che si sposano bene con l’arredo. Oppure una semplice fioritura stagionale come può essere ad esempio una violetta, una primula, una qualsiasi pianta che si usi in stagione. Potrebbe essere un’idea carina. Sono piante e fiori dal costo molto contenuto e che non richiedono un grosso investimento ed è piacevole per l’occhio vedere qualcosa di colorato a tavola durante i pasti. Parliamo di tutta roba a chilometro zero di nostra produzione a Sanremo”.