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Eventi | 31 gennaio 2024, 16:15

Non ho l'età 1951-1976: gli anni "in bianco e nero" del Festival di Sanremo in mostra a Torino

Alle Gallerie d'Italia fino 12 maggio 85 scatti che ritraggono cantanti, ospiti, attori, parrucchieri, giornalisti e tutto il retroscena della scena festivaliera negli anni del Casinò

Non ho l'età 1951-1976: gli anni "in bianco e nero" del Festival di Sanremo in mostra a Torino

A una settimana dall’inizio del Festival della Canzone Italiana, le Gallerie d’Italia Torino apre la mostra Non ho l’età.

85 fotografie in bianco e nero
 provenienti dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo che hanno immortalato diversi momenti delle edizioni dal 1951 al 1976, concentrandosi sui retroscena: dal backstage, alla sala stampa, passando dal salone delle feste fino al trucco e parrucco.

Protagonisti sono cantanti da Gigliola Cinguetti che vinse nel 1964 a Tony RenisDomenico ModugnoMinaAdriano CelentanoLuigi TencoLittle TonyGino Paoli. E poi ancora ospiti, attori, attrici, ma anche membri dello staff, giornalisti e fotografi che hanno animato le notti sanremesi del passato fino al 1976, anno in cui il festival venne trasferito all’Ariston.

Curata dal giornalista e critico della televisione Aldo Grasso, che in tutto ha raccontato una trentina di festival, sarà aperta al pubblico fino al 12 maggio.

"C'è una foto come quella del teatro delle feste del salone del Casinò dove si vede una folla di persone al lavoro e perde la propria identità per diventare una figura: c’è il cantante, il coro, il cameraman, il giornalista, il curioso, mi chiedo come potessero lavorare in un ambito così stretto. Nella prima edizione del festival consideriamo infatti che ci sono tre telecamere solo", spiega il curatore.

"Abbiamo scelto il colore azzurro perché ci siamo resi conto per via di quella luce azzurrognola che usciva dalle case quando c’era la televisione accesa d’estate. La luce azzurrognola accompagna il festival fino al suicidio di Tenco. Gli anni '70 sono quelli in cui ci si disamora un po’ del festival tanto che la Rai trasmette solo la serata finale. Il festival risorge quando diventa pienamente televisivo con l’arrivo di Pippo Baudo. Ha la grande intuizione che bisogna sfruttare quell’evento per trasformarla in un evento televisivo".

Nato proprio grazie a Rai Torino che lo trasmette via radio dal 1951, il festival ha subito diversi cambiamenti nel tempo? ma come afferma Grasso: "Resta l’evento musicale più importante d’Italia. Si è salvato perché ha coinvolto i vincitori dei talent. Quello che è interessante è il ritorno dei giovani, è una cosa molto bella e curiosa".

Chiara Gallo

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