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Economia | 29 gennaio 2024, 07:00

Come cambiare il proprio fornitore di gas metano?

Quali documenti occorrono per il cambio di fornitore gas?

Come cambiare il proprio fornitore di gas metano?

Da quando, a partire del 2003, esiste il mercato libero dell’energia, gli utenti residenziali hanno la massima libertà di scelta per quanto concerne la fornitura di energia elettrica e di gas metano e questa libertà si è anche concretizzata nel fatto che nel corso degli anni è diventato sempre più facile cambiare il proprio fornitore di gas metano per scegliere le offerte gas casa più convenienti da un punto di vista economico o comunque qualitativamente migliori dal punto di vista qualitativo del servizio.

Fondamentale è sapere che oltre alla possibilità di cambiare gestore in qualsiasi momento, la procedura di cambio non comporta né interruzione di servizio, né sostituzione del contatore e nemmeno il pagamento di una penale. Non vi sarà quindi alcun disagio per l’utente che sceglie di sottoscrivere un contratto gas sostituendo il vecchio fornitore.  

Quali documenti occorrono per il cambio di fornitore gas?

Qualora si decida di procedere con il cambio del fornitore di gas per la casa è necessario avere a portata di mano alcuni documenti e dati per rendere più veloce la procedura burocratica.

Occorrerà fornire i propri dati anagrafici, il proprio codice fiscale (che è riportato sulla tessera sanitaria, ma anche su una vecchia bolletta di luce o gas), i dati relativi a un documento di identità in corso di validità, quelli relativi alla fornitura ovvero l’indirizzo di casa e il codice PDR (Punto Di Riconsegna; è un codice di 14 cifre che identifica in modo univoco un determinato contatore; è riportato nelle bollette e spesso è presente anche in un talloncino apposto sul contatore), i recapiti telefonici e digitali (numero di telefono fisso o mobile e indirizzo di posta elettronica), codice IBAN (qualora si voglia attivare la domiciliazione bancaria delle bollette). È consigliabile avere a portata di mano anche una vecchia bolletta del gas.

Sono previsti esborsi per il cambio di fornitura?

In passato era prevista un’imposta di bollo di 16 euro nel caso di passaggio dal mercato libero al servizio di maggior tutela.

Attualmente è previsto l’esborso del deposito cauzionale il cui importo varia da un minimo di 25 euro a un massimo di 77 euro. Quando si recede dal contratto di fornitura, tale somma sarà restituita al cliente nel giro di 30 giorni dalla data di cessazione del contratto.

L’esborso di questa somma ha sostanzialmente le medesime finalità di tutela che caratterizzano il deposito cauzionale per l’affitto.

Quali sono le tempistiche per il passaggio da un fornitore all’altro?

La pratica per il cambio di fornitura di gas metano per i clienti domestici ha una durata massima di 30 giorni; questo vale per tutte le compagnie. Il periodo ha inizio dal giorno successivo a quello di ricezione della comunicazione di recesso al vecchio fornitore, comunicazione che non deve essere inviata dall’utente. Quest’ultimo infatti deve soltanto comunicare la sua volontà di cambiare alla nuova compagnia iniziando l’iter di sottoscrizione del contratto.

Sono le due società interessate, la nuova e la vecchia, a comunicare tra loro per espletare le varie procedure burocratiche.

Di norma il cambio di gestione parte sempre dal primo giorno del mese. Durante il periodo previsto per il passaggio, la fornitura di gas è sempre a cura del vecchio fornitore e, conseguentemente, il cliente riceverà una bolletta finale di conguaglio, dopodiché le fatture saranno emesse dal nuovo gestore.

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