“Preferisco non commentare ma io ho sempre dichiarato che la coalizione di centrodestra e liste civiche è aperta a tutti i contributi che condividono il progetto”.
Lo ha detto il Senatore Gianni Berrino, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, da noi contattato dopo la riunione di ieri (QUI), convocata da Giovanni Toti con i suoi fedelissimi della nostra provincia. “Mi auguro che i personalismi non vadano a discapito delle città da amministrare – prosegue Berrino - e delle alleanze in atto. Lo stesso Toti aveva detto che ‘bisogna superare gli asti personali’.”
Lei pensa di sentire il Presidente della Regione per capire la situazione dopo la riunione di ieri? “Oggi sono a Roma e, al mio ritorno faremo il punto della situazione. Sicuramente il centrodestra c’è ed è unito. Se poi qualcuno decide di andarsene non so che fare”.
Ieri ad Imperia, nell’ufficio politico dell’assessore regionale Marco Scajola, c’erano proprio tutti, in particolare i rappresentanti sanremesi della Lista Toti: Giuseppe Di Meco e Giuseppe Sbezzo Malfei. Due nomi che nelle ultime settimane sono stati protagonisti delle cronache locali proprio per via della loro presenza alla prima conferenza stampa pubblica di Mager.
Con loro anche: Armando Biasi (sindaco di Vallecrosia e vice presidente della Provincia), Mario Conio (sindaco di Taggia), Cristiano Za Garibaldi (sindaco di Diano Marina), Marcello Pallini (sindaco di Santo Stefano al Mare), Chiara Cerri (consigliere regionale) e Maurizio Morabito (candidato sindaco a Camporosso).
Il vertice è durato in totale un paio d’ore e ha visto sul tavolo diversi temi legati anche all’attività amministrativa regionale, dalle infrastrutture alla sanità passando per gli interventi di rigenerazione urbana. Immancabile, ovviamente, il capitolo strettamente politico con un’analisi della situazione della coalizione di centrodestra su scala regionale, valutata unita e compatta anche in vista delle elezioni europee.
Toti ha ribadito l’intenzione di confermare la vocazione civica forte e radicata del progetto ‘Cambiamo’, che resta legato al centrodestra anche se è stato riconosciuto come sui singoli territori siano emerse situazioni e sensibilità personali diverse che non possono essere ignorate in vista della corsa alle urne. Ora resta da capire se la frattura potrà essere ricucita o meno, prima di ufficializzare le alleanze per le prossime elezioni.