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Attualità | 18 gennaio 2024, 15:36

A Sanremo manifestazione per la pace in Palestina: “Israele fermi l’aggressione e renda conto dei suoi crimini”

Appuntamento per sabato 20 gennaio alle 15 a Pian di Nave: “Testimonieremo la nostra solidarietà e la nostra condanna più ferma, la nostra irrinunciabile volontà a una pace giusta”

(Credits Unicef)

(Credits Unicef)

Sabato pomeriggio Sanremo ospiterà la manifestazione per la pace organizzata dal comitato locale “Pro-Palestina”. L’appuntamento è per le 15 a Pian di Nave. Un evento che concentrerà nella Città dei Fiori tutti i movimenti e i privati cittadini che auspicano un pronto ritorno alla pace in Medio Oriente dopo mesi di combattimenti e decine di migliaia di morti.

Per la prima volta, dopo 75 anni di violenze e oppressione lo Stato sionista d'Israele si trova davanti alla Corte Penale Internazionale dell'Aja nei Paesi Bassi - dicono gli organizzatori - l’accusa, presentata dallo Stato del Sudafrica cita gravissimi crimini che configurano una volontà genocidaria contro il popolo di Gaza e in generale tutto il popolo palestinese. Le speranze dei giusti del mondo si focalizzano su quell'aula e sul fatto che possa uscirne una sentenza che imponga a Israele la cessazione immediata dell'aggressione e lo costringa ad una trattativa che parta dal riconoscimento dei diritti palestinesi ad una vera indipendenza e cioè la fine dell'assedio di Gaza e dell'apartheid in tutta la Palestina storica. La stragrande maggioranza dei popoli del mondo e dei governi dell'Asia, dell'Africa, del Centro e Sud America e anche di alcuni Paesi europei (Spagna, Belgio, Irlanda, Russia) hanno condannato, a diversa intensità, l'azione dello Stato sionista che si fa forte dell'appoggio USA e di gran parte della UE. Si immagini che cosa significhi l'uccisione o il grave ferimento del 5% della popolazione di Gaza, in Italia corrisponderebbe a 3 milioni di vittime, un milione di morti e due milioni di feriti gravi”.

Si immagini cosa significhi la distruzione o il serio danneggiamento di un terzo degli edifici abitativi, di tutti quelli istituzionali, della maggior parte degli ospedali, delle scuole, dei luoghi di culto - aggiungono - sarebbe come aver distrutto, nel nostro Paese, il Piemonte, la Val d'Aosta, la Lombardia, il Veneto, il Friuli, il Trentino e la Liguria. Si immagini cosa significhi aver costretto all'esodo oltre la metà della popolazione, come se 30 milioni degli abitanti dell'Italia avessero dovuto lasciare le loro case e concentrarsi in altra parte del Paese, la stragrande maggioranza di loro in tende e rifugi di fortuna. Tutto questo sta subendo la gente di Gaza e ciononostante resiste e lotta per il suo diritto ad essere e rimanere sulla loro terra. Noi testimonieremo la nostra solidarietà e la nostra condanna più ferma, la nostra irrinunciabile volontà a una pace giusta per il popolo palestinese e per tutti i popoli della martoriata regione del Medio Oriente”.

Pietro Zampedroni

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