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Eventi | 12 gennaio 2024, 11:26

Riparte la stagione teatrale del Casinò di Sanremo: primo appuntamento il 23 febbraio

Ecco il calendario degli spettacoli

Riparte la stagione teatrale del Casinò di Sanremo: primo appuntamento il 23 febbraio

Dopo il successo dei primi tre appuntamenti con Gianmarco Tognazzi, Alessandro Haber e Rocco Papaleo,  la stagione teatrale del Casinò di Sanremo alza nuovamente il sipario il 23 febbraio.
Sarà Antonio Decaro  on la piece “Non è vero ma ci credo” ad aprire la rassegna seguito da  Adriano Falivene, Elisabetta Mirra e Antonio Milo, Sabino Zaba, Edy Angelillo, Paolo Triestino e Emanuele Barresi.
Quattro appuntamenti da febbraio ad aprile con una scelta di testi interessanti, interpretati da apprezzati professionisti del palcoscenico - dichiarano dalla casa da gioco - una scelta teatrale composita che richiama l’autorevole tradizione del Teatro dell’Opera del Casinò, dove si armonizzano  esperienze  artistiche di spessore con pieces tratte dalla migliore letteratura e drammaturgia, dirette da registi dal sicuro impatto creativo”.
Sono già disponibili i nuovi abbonamenti a quattro spettacoli.
Prenotazione libera 347 7302028 e 333 7679409
Email info@ilteatrodellalbero.it
La biglietteria di porta teatro sarà presente giovedì 25 e venerdì 26 gennaio dalle 16 alle 19, martedì 30 e mercoledì 31 gennaio dalle 16 alle 19 e venerdì 2 febbraio sempre nella stessa fascia oraria.
Dopo la pausa festivaliera  riaprirà il 13 ,15, 16, e 17 febbraio sempre dalle 16 alle 19.
Tel 0184 595273

 

Il calendario

- Venerdì 23 febbraio ore 21.00 “Non è vero ma ci credo” con Antonio Decaro 
- Sabato 16 marzo ore 21.00 “Mettici la mano” di Maurizio De Giovanni con Antonio Milo, Adriano Falivene , Elisabetta Mirra con la regia di Alessandro D’Alatri
- Sabato 23 marzo ore 21.00 “Canto anche se sono stonato” con Sabino Zaba 
- Giovedì 25 aprile ore 21.00 “Que serà” con Paolo Triestino, Edy Angelillo, Emanuele Barresi. 

Biglietti 

Platea Primo settore € 25,00Abbonamento € 80   4 appuntamentiPlatea secondo  € 20.00  Abbonamento € 60  quattro  appuntamentiGalleria € 15.00Abbonamento €  40 quattro appuntamentiGruppo di 10 studenti con insegnante costo del biglietto in galleria € 5. ( superiori a 10 € 4).Note.  Persone diversamente abili con accompagnatore:  ogni due biglietti uno gratuito. Associazioni  con elenco dei soci presentato dal Presidente € 5 di sconto su abbonamenti . Compagnie teatrali con elenco portato dal rappresentante € 5 di sconto su abbonamentiServizio di prevendita  Compagnia  Teatro Dell’albero Biglietteria presso Porta Teatro Casinò di Sanremo tel 0184 595273 ( negli orari indicati) - prenotazione libera cell. 347 7302028   e cell 333 7679409 WhatsApp. Email info@ilteatrodellalbero.it Venerdì 23 Febbraio 2024 ore 21.00Enzo Decaro “Non è vero ma ci credo” di Peppino De Filippo Regia di Leo Muscato Carlo Di Maio, Roberto Fiorentino, Carmen Landolfi, Massimo Pagano, Gina Perna, Giorgio Pinto, Ciro Ruoppo, Fabiana Russo, Ingrid SansoneL’anno in cui, Leo Muscato, è stato direttore artistico della compagnia di Luigi De Filippo, inaugurò quel nuovo corso partendo proprio dal primo spettacolo che ha fatto con lui (Non è vero ma ci credo) rispettando i canoni della tradizione del teatro napoletano, ma dando a questa storia un sapore più contemporaneo. Il protagonista dello spettacolo assomiglia tanto ad alcuni personaggi di Molier̀e che Luigi De Filippo amava molto. Ho mosso i primi passi nel mondo del teatro quando avevo poco più di vent’anni. Mi ero trasferito a Roma per fare l’Università e non sapevo ancora nulla di questo mestiere. Mi presentai a un provino con Luigi De Filippo e luimi prese a bottega nella sua compagnia. Mi insegnò letteralmente a stare in palcoscenico, dandomi l’opportunità di vivere la straordinaria avventura delle vecchie tournée da 200 repliche l’anno. Rimasi con lui per due stagioni; poi mi trasferii a Milano per studiareregia. Ci siamo rivisti ventidue anni dopo, pochi mesi prima che morisse. Mi chiese di pensare a un progetto da fare insieme. Ne pensai mille, ma non abbiamo avuto il tempo di realizzarne uno. Ho deciso di inaugurare questo nuovo corso partendo proprio dal primo spettacolo che ho fatto con lui, Non è vero ma ci credo. Rispettando i canoni della tradizione del teatro napoletano, proveremo a dare a questa storia un sapore più contemporaneo. Quella che andremo a raccontare è una tragedia tutta da ridere, popolata da una serie di caratteri dai nomi improbabili e che sono in qualche modo versioni moderne delle maschere della commedia dell’arte. Il protagonista di questa storia assomiglia tanto ad alcuni personaggi di Molière che Luigi De Filippo amava molto. L’avaro, avarissimo imprenditore Gervasio Savastano, vive nel perenne incubo di essere vittima della iettatura. La sua vita è diventata un vero e proprio inferno perché vede segni funesti ovunque: nella gente che incontra, nella corrispondenza che trova sulla scrivania, nei sogni che fa di notte. Forse teme che qualcuno o qualcosa possa minacciare l’impero economico che è riuscito a mettere in piedi con tanti sacrifici. Qualunque cosa, anche la più banale, lo manda in crisi. Chi gli sta accanto non sa più come approcciarlo. La moglie e la figlia sono sull’orlo di una crisi di nervi; non possono uscire di casa perché lui glielo impedisce. Anche i suoi dipendenti sono stanchi di tollerare quelle assurde manie ossessive. A un certo punto le sue fisime oltrepassano la soglia del ridicolo: licenzia il suo dipendente Malvurio solo perché è convinto che porti sfortuna. L’uomo minaccia di denunciarlo, portarlo in tribunale e intentare una causa per calunnia. Sembra il preambolo di una tragedia, ma siamo in una commedia che fa morir dal ridere. E infatti sulla soglia del suo ufficio appare Sammaria, un giovane in cerca di lavoro. Sembra intelligente, gioviale e preparato, ma il commendator Savastano è attratto da un’altra qualità di quel giovane: la sua gobba. Da qui partono una serie di eventi paradossali ed esilaranti che vedranno al centro della vicenda la credulità del povero commendator Savastano. Peppino De Filippo aveva ambientato la sua storia nella Napoli un po’ oleografica degli anni 30. Luigi aveva posticipato l’ambientazione una ventina d’anni più avanti. Noi seguiremo questo sua intuizione avvicinando ancora di più l’azione ai giorni nostri, ambientando la storia in una Napoli anni 80, una Napoli un po’ tragicomica e surreale in cui convivevano Mario Merola, Pino Daniele e Maradona. Lo spettacolo concepito con un ritmo iperbolico condenserà l’intera vicenda in un solo atto di 90 minuti. Note di regia – Leo Muscato

Sabato 16 marzo ore 21.00
“Mettici la mano” testo di Maurizio de Giovanni 
con Antonio Milo  Adriano Falivene. Elisabetta Mirra per la regia di Alessandro D’Alatri
Questo nuovo progetto nasce come una costola della saga de “Il commissario Ricciardi”, dopo il successo della serie televisiva a cui ho lavorato. Dalla straordinaria e immaginifica penna di Maurizio de Giovanni, due tra i volti più colorati si staccheranno dalle vicende del filone corale del Commissario e torneranno a raccontarsi con il pubblico, ma questa volta dal vivo: il brigadiere Maione e il femminiello Bambinella.
Troveremo la città di Napoli devastata dalle conseguenze del nazifascismo, martoriata dai bombardamenti, ma mai priva di quella carica di umanità e di amore per la vita. Medesimi saranno i due attori che hanno interpretato la serie tv: Antonio Milo e Adriano Falivene. Elisabetta Mirra nel ruolo di Melina, straordinario sguardo sul sacrificio femminile di quell’epoca. A completare la magia ci saranno le musiche di Marco Zurzolo. Una tarda mattinata di sole viene squarciata dalle sirene: arrivano gli aerei alleati e il pericolo di un nuovo e devastante bombardamento. La scena è uno scantinato che fa da rifugio improvvisato. In un angolo del locale una Statua della Madonna Immacolata, miracolosamente scampata alla distruzione di una chiesa. E’ qui che si ritrova una strana compagnia, riunita dalla necessità di riparo: Bambinella, un femminiello che sopravvive esercitando la prostituzione e che conosce tutto di tutti, e il Brigadiere Raffaele Maione, che ha appena arrestato Melina, una ventenne che ha appena sgozzato nel sonno il Marchese di Roccafusca, di cui la ragazza era la cameriera. Mentre fuori la porta le voci della gente si trasformano in un pauroso silenzio e poi nel progressivo avvicinarsi del fragore delle bombe, il dialogo tra i tre occupanti del rifugio si fa sempre più profondo e serrato, con una serie di riflessioni sulla vita, la morte, la giustizia, la fede, ma anche la fame e l’arroganza del potere. Mentre apprendiamo cosa sia realmente accaduto nel palazzo di Roccafusca e perché, Bambinella si trasformerà in un avvocato difensore e Maione nell’accusa di un processo che vedrà nella statua di gesso un giudice silenzioso ma accorato.

Sabato 23 marzo 2024 ore 21.00
“Canto anche se sono stonato” con Sabino Zaba 
Viaggio nella musica swing dagli anni ’20 fino ai ’60 e, tra un brano e l’altro, aneddoti legati a quel periodo storico così significativo per il nostro Paese; il Jazz, lo Swing, il loro l’approdo in Italia e le censure del Regime, le macerie della guerra, l’agognato boom economico. Con inevitabili rimandi ai giorni nostri, Zaba, tra i protagonisti dell’ultima edizione di “Tale e Quale Show” su Rai1, racconta e reinterpreta, talvolta con ironia, i grandi classici, da Nicola Arigliano a Natalino Otto, passando per Fred Buscaglione e Lelio Luttazzi. Ed è proprio il Maestro Luttazzi, con una sua canzone, ad aver ispirato il titolo dello spettacolo. La “Fondazione Lelio Luttazzi” ha così abbracciato con entusiasmo l’intero progetto. 
Sul palco con Sabino  Zaba, la Stonato Band e le Swing Out Dancers. 

Giovedì 25 aprile 2024 ore 21.00
Diaghilev presenta Paolo Triestino Edy Angelillo Emanuele Barresi in “Que serà” di Roberta Skerl 
regia Paolo Triestino
scene Francesco Montanaro, costumi Lucrezia Farinella, luci Alessandro Nigro.
Metti tre amici, da sempre e per sempre. Metti una cena d’estate tra profumi e note brasiliane, perché l’allegria non manchi. Condisci il tutto in un giardino ad accogliere le parole, le risate ed i pensieri di Filippo, Giovanni e Ninni. Aggiungi infine che improvvisamente tutto cambi perché qualcosa di imprevisto, di molto imprevisto, accada e che ci si chieda cosa siamo disposti a fare per il nostro migliore amico. Ecco così servito QUE SERÀ, uno straordinario racconto di amicizia e, soprattutto, di vita. Roberta Skerl affronta con ironia, poesia e leggerezza, temi scomodi ma di grandissima attualità. Sul palco Paolo Triestino (anche regista), Edy Angelillo ed Emanuele Barresi, tre attori di lunga esperienza di commedia d’autore.

C.S.

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