È pronta a partire “Civediamolì!”, la stagione 2024 del tetro Lo Spazio Vuoto di Imperia. Su il sipario sabato alle 21.15 con la comicità di Paolo Faroni nel suo “Perle ai porci. Uno spettacolo generoso”.
Già ospite a Lo Spazio Vuoto poco prima della pandemia, nel febbraio 2020, Faroni torna oggi con un monologo scritto durante il lockdown. Lo spettacolo, produzione Bluscint, è composto da più pezzi auto-conclusivi su diversi argomenti: economia e politica, famiglia e religione, società e costume, ma anche considerazioni private e scampoli di autobiografia. Filo conduttore è il punto di vista satirico che li collega, proprio come il filo in una collana di perle. Una satira che gioca su più livelli: talvolta sottolineando le assurdità già presenti nella realtà - come il bambino che denuncia la nudità del re - talvolta sovvertendone i canoni per fare venire alla luce contraddizioni ai limiti del ridicolo.
Dopo decenni di impoverimento di questo genere da parte dei media vecchi e nuovi, Faroni si interroga su cosa voglia dire essere comico oggi, in un’epoca in cui si è scelto di abdicare alla comicità a teatro, cedendo alla visione semplicistica che la televisione e internet hanno diffuso: «L’abbiamo data per spacciata e gli stessi attori e autori se ne sono per lo più tirati fuori, lasciando spazio agli improvvisati. Si può produrre ancora una comicità sufficientemente intelligente da lasciare interrogativi e riflessioni al pubblico? Una comicità che nasconda pensieri acuti capaci di resistere nella mente e nel cuore dello spettatore così che lo spettacolo non sia soltanto intrattenimento? “Perle ai porci” si chiede questo e cerca di dare una risposta: “Se state pensando che le perle siano i pezzi e i porci siano il pubblico, siete nel giusto. Chi ben comincia è a metà dell’opera”».