Eventi - 21 dicembre 2023, 14:31

Dodici medaglie d’oro al valor militare per atti eroici, a Sanremo presentato il CalendEsercito 2024 (Foto e video)

Un omaggio agli uomini che hanno servito la patria sia prima che dopo l’8 settembre 1943

Dodici medaglie d’oro al valor militare per atti eroici. E' stato presentato, questa mattina a Sanremo, il CalendEsercito 2024 “Per l’Italia sempre!...prima e dopo l'8 settembre 1943”, un vero e proprio omaggio agli uomini che hanno servito la Patria, sia prima che dopo l’8 settembre 1943, giorno dell’armistizio.

L'incontro odierno è stato un momento di riflessione tra le autorità civili e militari locali e, soprattutto, di riconoscimento per quegli individui che hanno incarnato i valori di lealtà e di servizio, onorando il giuramento fatto alla loro terra. In particolar modo sono stati ricordati il capitano Alberto Li Gobbi e il colonello Giovanni Duca. Per l'occasione sono intervenuti il colonnello Edmondo Dotoli, comandante del comando militare dell’esercito della Liguria e il dottor Enrico De Barbieri, coordinatore della Liguria delle federazioni provinciali del nastro azzurro nonché ambasciatore di Genova nel mondo. Erano presenti anche l'assessore di Sanremo Silvana Ormea, il presidente del consiglio comunale Alessandro Il Grande, il prefetto della provincia di Imperia Valerio Massimo Romeo, il presidente del tribunale di Imperia Eduardo Bracco, il presidente di Confcommercio Andrea Di Baldassare, il generale e presidente dell'Istituto Internazionale di diritto umanitario Giorgio Battisti e i genitori di Tiziano Chierotti, al quale è stato rivolto un ricordo.

"Il calendario ricorda sin dalla sua prima pubblicazione la storia e i valori dell'esercito agli italiani. In questa edizione abbiamo deciso di ricordare, a 80 anni di distanza, i fatti d’arme riferiti al periodo storico più drammatico del nostro Paese: quello della partecipazione alla II Guerra Mondiale" - spiega il colonnello Edmondo Dotoli, comandante del comando militare dell’esercito della Liguria - "Attraverso la rievocazione di quei tragici eventi abbiamo voluto rendere omaggio agli uomini che a quei fatti parteciparono nell'assoluta convinzione che stessero servendo la Patria e onorando il Giuramento prestato. Hanno offerto la loro vita solo e sempre per l'Italia. A testimonianza di ciò, moltissimi soldati, sopravvissuti a tre anni di durissima guerra, non ebbero dubbi, dopo l'8 settembre 1943, su quale fosse il loro dovere e quale posizione l'esercito italiano dovesse assumere. Tanti di essi e il CalendEsercito 2024 ne ricorda alcuni. Vengono elencati, uno per ogni mese, dodici tra ufficiali, sottufficiali e soldati che sono stati insigniti della Medaglia d’Oro al Valor Militare, massima ricompensa per l'onore e il valore di un soldato, per atti eroici compiuti prima e dopo l’8 settembre. Abbiamo voluto raccontare un prima e un dopo: gli stessi uomini, gli stessi Eroi per l'Italia sempre!".

"Il capitano Alberto Li Gobbi, ufficiale del ruolo normale di artiglieria, fu decorato più volte per le brillanti azioni condotte sui fronti francese, greco-albanese e russo tra il 1940 e il 1942. Dopo l'armistizio fu catturato dai tedeschi. Evaso, fu assegnato all'ufficio informazioni dello Stato Maggiore. Condusse numerosi missioni dietro le linee nemiche stabilendo una preziosa rete informativa e di rifornimenti aerei alle unità partigiane" - ricorda il dottor Enrico De Barbieri, coordinatore della Liguria delle federazioni provinciali del nastro azzurro nonché ambasciatore di Genova nel mondo, parlando del capitano Alberto Li Gobbi - "Guadagnò la medaglia d'argento al valor militare perché sprezzante di ogni pericolo durante duri combattimenti sul fronte russo si portò ripetutamente sotto intenso fuoco nemico nei posti più avanzati oltre le linee della fanteria e fornì ai superiori comandi preziose notizie. Costantemente sotto fuoco nemico seppe tenere personalmente il continuo collegamento fra fanteria e artiglieria, favorendo il successo delle azioni. Inoltre, ottenne la medaglia d'oro al valor militare perché pur sofferente per una grave ferita, riportata in precedenti combattimenti, abbandonò la famiglia per raggiungere il proprio reggimento in lotta contro i tedeschi in Italia. Catturato è riuscito a evadere e a tornare a combattere. Successivamente fu arrestato e trovato in possesso di documenti che costituivano inequivocabile condanna, fu sottoposto a estenuanti interrogatori e torture ma il sentimento del dovere e dell'onore sorretti dal sublime stoicismo vinsero la ferocia teutonica: nessun compagno fu tradito. Procrastinata la fucilazione, circostanze gli permisero di fuggire e così riprese a combattere. Fu un fulgido esempio di assoluta dedizione alla Patria e al dovere".

"Ufficiale di artiglieria, pluridecorato nella I Guerra Mondiale, tra le due guerre fu ufficiale di Stato Maggiore svolgendo importanti incarichi presso l'ufficio informazioni. Impiegato sul fronte greco-albanese al comando del 7° reggimento fanteria Cuneo, rientrò in Italia nel 1942. Assunto il comando dell'Accademia Militare, all'atto dell'armistizio, si oppose alle forze tedesche organizzando le prime resistenze nella zona di Pavullo-Lama Mocogno" - dice il dottor De Barbieri parlando del colonello Giovanni Duca - "Ha guadagnato la medaglia d'argento al valore militare per aver mostrato fermezza d'animo davanti al nemico e la medaglia d'oro al valor militare per aver preferito la morte al disonore. Fulgida figura di soldato tutta dedicata al dovere e alla Patria".

 

Il calendario anche quest’anno contribuirà a sostenere l’Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani ed i Militari di Carriera dell’Esercito (O.N.A.O.M.C.E.) alla quale sarà devoluta una quota del ricavato delle vendite.

Le radici del CalendEsercito affondano nel 1850, quando un semplice biglietto di auguri natalizi inviato da un Tamburino della Guardia Nazionale di Torino ha dato vita a una tradizione che si è evoluta nei calendari reggimentali e poi nei calendari dell’Esercito. Dopo una diffusione capillare intorno al 1950, soprattutto, tra i reparti di Cavalleria e d’Artiglieria, il calendario ha continuato a essere un simbolo di coesione e identità militare. Nel 1997, lo Stato Maggiore dell’Esercito ha deciso di unificare questa tradizione in un unico calendario di Forza Armata, il CalendEsercito, come risposta al ridimensionamento delle forze armate e alla necessità di presentare un’immagine unitaria e forte dell’istituzione.