Al di là delle motivazioni addotte, la drammatica situazione provocata in Palestina dal governo israeliano, - con gli indiscriminati bombardamenti di case, scuole e ospedali, l’uccisione di oltre 18.000 persone di cui oltre il 70% donne, anziani, ragazzi e bambini, le centinaia di migliaia di profughi costretti a fuggire senza meta, con intere città e villaggi senza luce, acqua e gas e quasi totalmente privi di risorse alimentari - non può non interrogare la coscienza democratica e la sensibilità umana e solidale di ognuno di noi.
Per l’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) e l’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità) la situazione in Palestina è “disastrosa” e Gaza è “ un inferno in terra e si muore anche di fame”. E’ peraltro inconcepibile come in tale contesto, - nonostante le tantissime manifestazioni popolari in tutto il mondo per la pace e le analoghe richieste di decine di Stati, - non si sia levato ancora dall’Unione europea e, autonomamente, dallo stesso governo italiano, il “grido” corale almeno dell’”immediato cessate il fuoco”.
E’ evidente che l’indifferenza al dramma del popolo palestinese non potrà essere assolta dalla nostra propria coscienza, né dalle future generazioni, né dalla storia.
Per discutere di tale disastrosa e intollerabile situazione umana, sanitaria, economica e sociale, le Associazioni ANPI di Ventimiglia, ARCI provinciale, Attac provinciale e XXV Aprile intemelia, hanno promosso e organizzato un incontro a Ventimiglia per il prossimo giovedì 14 dicembre alle ore 17.00, nel salone del Centro Polivalente S. Agostino di piazza Bassi 1. Sarà effettuato anche un collegamento in diretta con Betlemme e si susseguiranno report, foto, filmati, testimonianze e diversi interventi.
Tra gli altri interverranno anche: VALERIO ROMANO, portuale imperiese, volontario attivista umanitario di ritorno dalla Cisgiordania; KALED RAWASH, palestinese italiano, medico, presidente provinciale dell’Arci; FRANCESCO BUONO, cooperante ventimigliese, in collegamento video dalla Palestina. Presiede e coordina GIUSEPPE FAMA’, dell’ Associazione culturale intemelia XXV Aprile.