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Attualità | 24 novembre 2023, 16:22

Sanremo scende in piazza contro la violenza sulle donne: “Dobbiamo essere vigili e uniti”

Sabato la manifestazione che prederà il via alle dal sottopasso dell’Imperatrice: “Luogo simbolo della sensazione che le donne hanno quando attraversano una strada e non si sentono sicure”

(Credits Alexa da Pixabay)

(Credits Alexa da Pixabay)

Sabato mattina Sanremo scenderà in piazza contro la violenza sulle donne. Dalle 11.30, con ritrovo ‘in rosso’ all'interno del sottopasso dell’Imperatrice, è in programma il corteo organizzato in occasione del 25 novembre, la ‘Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne’. Tante le associazioni che hanno fatto squadra al fianco di Fidapa: Centro Aiuto alla Vita, Centro antiviolenza ISV, Croce Rossa Italiana, EDFA, Lyons Club Host e Matutia, Pigna Mon Amour, Rotary e Zonta Club, si ritrovano al sottopasso dell'Imperatrice, lato via Matteotti. L'edizione di quest'anno è particolarmente significativa alla luce della tragedia di Giulia Cecchettin. Una mobilitazione nazionale per ribadire un secco “No alla violenza sulle donne”.

La Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne assume oggi un significato che identico a quello che avevamo nella nostra idea originale - commenta Gabriella Imperlini, presidente Fidapa Sanremo, alla vigilia dell’evento - ossia trovare un luogo che ci facesse sentire sulla pelle la sensazione che le donne hanno quando attraversano una strada e non si sentono sicure. Una sensazione che si sente ora come decenni fa, sapevo benissimo che dovevo affidarmi al mio intuito o a tutta una rete di escamotage o aiuti. Ora dovremmo fare in modo che tutto questo sia molto più palese per esempio diffondendo il gesto muto antiviolenza che si fa sollevando le quattro dita della mano”.

Dobbiamo stare tutti molto attenti, sia gli uomini che le donne donne donne, ai messaggi che vediamo attorno e mai pensare che possa pensarci qualcun altro, o le forze dell’ordine, o che sia un banale litigio familiare - aggiunge la presidente - dobbiamo essere vigili e uniti, il fine è eliminare la violenza, serve educazione ma anche unità. Penso che l'educazione nelle scuole sia un buon passo, ma deve essere un progetto allargato e non soltanto per le superiori. Bisogna partire dal basso, anche dall'asilo eliminando gli stereotipi. Nei fatti degli ultimi giorni c'è una responsabilità individuale, ma parlando con diversi uomini mi è capitato dicessero di aver provato anche per una sola volta nella vita o per un periodo molto limitato un pensiero possessivo nei confronti della propria compagna. Un pensiero basico che però può essere l'inizio di qualcosa di non sano. Sicuramente c'è una propensione da parte del genere maschile a provare una sorta di possesso, anche perché noi la libertà ce la siamo dovuta guadagnare”.

Ringrazio tutte le associazioni che ci hanno sostenute - conclude Gabriella Imperlini - sono realtà a cui questo progetto è piaciuto, lo hanno ritenuto forte per il discorso di sentirsi tutti aggregati. È una bellissima dimostrazione di forza”.

Pietro Zampedroni

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