Attualità - 24 novembre 2023, 12:57

Ventimiglia, violenza sulle donne: sportello di ascolto a Villa Olga (Foto)

Assistenti sociali e psicologi sono a disposizione per accogliere, ascoltare e dare informazioni

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne oggi, fino alle 15.30, è operativo uno sportello di ascolto presso il consultorio di Villa Olga a Ventimiglia.

Un'iniziativa di Asl1 Imperiese per aiutare le donne vittime di violenza, fisica o psicologica. "Lo sportello, in occasione della ricorrenza della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ha lo scopo di far accedere chiunque abbia bisogno di informazioni, di essere accolto e ascoltato liberamente senza bisogno di prendere un appuntamento" - fa sapere un assistente sociale, la dottoressa Elisa Bergamasco.

Assistenti sociali e psicologi sono a disposizione delle donne che sentono il bisogno di essere accolte per parlare e confrontarsi su aspetti di violenza fisica o psicologica. "I sintomi sono vari, dipendono da caso a caso, tendenzialmente vi è, però, una sintomatologia comune: una donna è vittima di violenza quando vi è il ritiro sociale e quando si verifica un annullamento della personalità. La donna spesso ha sensi di colpa e di inadeguatezza, pensa di essere sbagliata e di commettere degli errori, di conseguenza ciò la porta a dipendere dall'aggressore e ad isolarsi, a non avere più la stessa rete amicale e di interazione all'interno della propria famiglia di origine. Tutto ciò, ovviamente, rimanda ulteriormente il momento della richiesta di aiuto e su come partire per potersi autotutelare" - spiega uno psicologo, Rosario Sapone - "L'obiettivo dello sportello è sensibilizzare le persone vittime di violenza che non hanno idea su come chiedere aiuto e di indirizzarle, sostenerle, ascoltarle e accompagnarle in tutte le fasi".

Il primo passo per uscire da episodi di violenza, sia fisica che psicologica, è riconoscere di essere una vittima di violenza e avere la forza di chiedere aiuto. "Dipende molto dalla personalità della donna e dal tipo di violenza che si subisce. Dal tipo di violenza dipendono dei segnali più o meno chiari. La persona quando arriva a una compromissione importante sia della capacità lavorativa, che relazionale, sia con amici che con la famiglia di origine, sono segnali importanti che dovrebbero far rendere conto la persona che c'è qualcosa che non va, che il suo funzionamento è alterato e che, quindi, è necessario rivolgersi ai servizi specialistici" - sottolinea lo psicologo - "Dipende molto dal carattere della donna il riuscire a trovare la forza di chiedere aiuto. Spesso sono i collaterali, le persone vicine alla vittima come amici o colleghi di lavoro, che in qualche modo fanno ragionare la persona e la aiutano poi a fare il primo passo. Non esiste, però, una regola valida per tutti. La donna può avere grandi difficoltà a riconoscere di essere all'interno di una situazione molto problematica e poi nel fare il passo per chiedere aiuto. Sicuramente l'insicurezza, l'autosvalutazione e i meccanismi psicologici che si instaurano quando si è vittime di violenza rimandano il momento ma, soprattutto, fanno sviluppare la paura di fare qualcosa di sbagliato. Non è una situazione psicologica semplice che, inoltre, non garantisce la tutela della persona. La violenza contro le donne non ha una fascia d'età specifica ben definita ma sono sempre più basse le età dove si manifestano delle violenze molto gravi, dove non ci si limita solo agli insulti ma si arriva alla violenza psicologica e fisica fino agli omicidi. Si è abbassata la fascia di età ma episodi di violenza possono capitare anche nella senescenza e nell'età adulta. Tutto dipende dal meccanismo relazionaleE' una relazione che si instaura che è difficile da modificare".

"Sia come psicologi sia come assistenti sociali abbiamo anche le consulenze ospedaliere. Interveniamo, in particolare, quando nei pronto soccorsi ci sono dei casi di violenza e, quindi, abbiamo il metro di quello che è il fenomeno quando si manifesta, ma c'è tanto anche di sommerso, difficile da quantificare e da portare a galla. La violenza fisica è più individuabile anche se è molto difficile uscire dalla situazione mentre la violenza psicologica è la più difficile da individuare. L'invito che noi facciamo alle donne è quello di parlare con qualcuno" - dice l'assistente sociale - "Il primo passo che si può fare con il servizio consultoriale è un accompagnamento. E' garantita la riservatezza della richiesta di consiglio, poi noi aiutiamo in caso di eventuale denuncia e allontanamento a seconda delle situazioni. E' importante far sapere che l'accoglienza c'è in tutti i casi, quando una donna sente di non essere tutelata".

Una soluzione preventiva potrebbe essere l'alfabetizzazione emotiva. "Gran parte dei nostri interventi si basa su un'alfabetizzazione emotiva che consiste nell'insegnare cosa sono le emozioni, a cosa servono, come si esprimono e come gestirle in modo consapevole. Cerchiamo di dare un'educazione adeguata all'affettività, cercare di promuovere sempre la regolamentazione emotiva e comportamentale anche nell'ottica della prevenzione non solo dei disturbi di personalità ma anche riguardo al disagio che ha a che fare con l'affettività" - affermano l'assistente sociale e lo psicologo - "Se non si parte da una buona educazione e istruzione da bambini, poi, di sicuro nell'età adulta e adolescenziale si possono verificare situazioni di violenza. Abbiamo uno spazio giovani, un accesso libero per i ragazzi dai 13 ai 21 anni con, tra le diverse finalità, anche l'educazione all'affettività perché è la fascia giusta per far crescere delle persone più consapevoli delle proprie emozioni, del funzionamento delle relazioni e del proprio funzionamento emotivo per costruire delle relazioni sane. Il servizio è attivo il mercoledì dalle 14 alle 18".

Domani, il 25 novembre, invece, sarà attivo uno sportello telefonico per accogliere richieste di consulenze e/o ascolto (Sanremo: 3312303705 - Imperia: 3312303921 - Ventimiglia: 3293190118). "Domani ci sarà lo sportello telefonico, sarà attivo per tutta la giornata. Chiunque potrà telefonare per avere informazioni" - fa sapere l'assistente sociale - "Solitamente gli altri giorni dell'anno facciamo comunque un accesso per chiunque avesse bisogno di informazioni. In particolare, il primo accesso è fatto dall'assistente sociale, le persone, perciò, possono chiedere informazioni allo stesso numero di telefono o nella nostra struttura".