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Politica | 22 novembre 2023, 07:11

Consiglio regionale per tutta la notte: approvato maxi emendamento al posto del Piano Socio-Sanitario

Nel corso della giornata di ieri un centinaio di manifestanti si è radunato davanti alla sede del consiglio regionale

Consiglio regionale per tutta la notte: approvato maxi emendamento al posto del Piano Socio-Sanitario

Consiglio regionale fiume, per tutta la notte, per discutere del Piano Socio Sanitario. Al termine della seduta è stato approvato un maxiemendamento che sostituisce il Piano, ma che ha poi provocato la protesta dell’opposizione.

Nel corso della giornata un centinaio di manifestanti si è radunato davanti alla sede del consiglio regionale: “Un piano scritto dentro il palazzo senza un percorso di partecipazione di cittadini e lavoratori - dice il Fronte Comune Ligure per la Difesa della Sanità Pubblica, tra i promotori dell’iniziativa - Secondo la rete regionale anche per i prossimi due anni il Piano non darà risposta ai bisogni di salute della popolazione e non sanerà la sofferenza di Ospedali, Pronto Soccorso, medicina territoriale, servizi ambulatoriali e diagnostici”. Alcuni consiglieri d’opposizione, tra i primi Fabio Tosi (M5s), Paolo Ugolini (M5s) e Gianni Pastorino (Linea Condivisa) hanno deciso di occupare l’aula e sedersi al centro della sala per impedire la continuazione dei lavori, poi ripresi nel pomeriggio.

In serata il presidente della II Commissione-Salute e sicurezza sociale Brunello Brunetto ha presentato, durante la discussione generale, un maxiemendamento che sostituisce l’intero Piano sociosanitario.

Questo annulla gli emendamenti già presentati sul testo precedente, ma ha sollevato le vivaci proteste di Fabio Tosi (Mov5Stelle), Ferruccio Sansa e di Roberto Centi del gruppo Lista Ferruccio Sansa presidente, Sergio Rossetti (Gruppo misto-Azione), Gianni Pastorino (Linea Condivisa), Roberto Arboscello, Enrico Ioculano e Luca Garibaldi del gruppo Pd-Articolo Uno, in quanto, visto che si era nel frattempo conclusa la discussione generale, secondo il Regolamento del Consiglio regionale non era più possibile da parte dei consiglieri presentare subemendamenti al nuovo testo del Piano.

Il presidente della giunta, Giovanni Toti, ha replicato accusando i consiglieri di minoranza di non avere voluto un vero confronto, nel merito, sul Piano socio sanitario e ha ribattuto alle accuse assicurando che la maggioranza cerca di governare e di portare avanti un provvedimento importante per la Liguria. Il presidente ha concluso assicurando che la maggioranza, per raggiungere questo importante obbiettivo, ha rispettato il regolamento consiliare. Il maxiemendamento è stato approvato con 19 voti a favore (maggioranza) e 12 contrari.

L’assessore alla Sanità Angelo Gratarola ha replicato alle relazioni e agli interventi dei consiglieri di minoranza illustrati nel dibattito in aula del pomeriggio: “Ho ascoltato tutti gli interventi – ha esordito - e non ne ho sentito uno che fosse di apprezzamento e allora credo che in molti degli interventi vi sia davvero qualcosa di profondamente ideologico contro il Piano. Voi lo avete enfatizzato ha aggiunto rivolgendosi alla minoranza - forse perché lo volete utilizzare come strumento politico e non tanto come elemento tecnico di manovra e di governo della sanità per i prossimi anni”.

Gratarola ha aggiunto: “Avete confuso il Piano socio-sanitario con il funzionamento dei singoli ospedali. Il Piano non è la bacchetta magica che risolve tutti i problemi sanitari locali e nazionali. È un documento non calato dall’alto, perché io ho girato tutta la Liguria, ho girato in tutte le Asl, sono stato alle conferenze dei Sindaci, ho audito sindacati di tutte le nature, ho parlato con tutte le associazioni, con tutti i gruppi in modo tale da farmi un'idea precisa e in qualche modo scriverlo al meglio”.

Secondo l’assessore il Piano, che si colloca nella cornice del Pnrr “E’ un'occasione più unica che rara di avere un finanziamento che permette di fare attività, che mette movimento sul territorio, sulla tecnologia, sulla digitalizzazione, a supporto di tutto il sistema della rete territoriale ospedaliera. Sul territorio c’è la vera sfida, in quanto viene potenziato da una forte integrazione col sistema dell'emergenza-urgenza e articola tutta una serie di strutture attraverso l'organizzazione della rete con il territorio, capaci di dare, davvero, risposte alla popolazione”.

L’assessore ha ricordato, nell'ambito dell'emergenza, il collegamento logistico tra i punti della rete di emergenza-urgenza, che sono coordinati dalle tre future centrali di 112 e 118, insieme alle auto mediche territoriali e, da poco, a quelle infermierizzate in Valbormida e nella zona del Tigullio, e il servizio di elisoccorso “che porterà alla terza base nei prossimi mesi nella zona di Luni”. Gratarola ha ricordato, inoltre, l'attivazione del numero unico europeo 116.117 che prenderà in carico tutte le patologie croniche dei pazienti, che sono estremamente frequenti nella Regione: “È un servizio gratuito alla popolazione attivo 24 ore su 24, sette giorni su sette per le patologie non urgenti e questo potenziamento territoriale ha come obiettivo ridurre i sovraffollamenti del Pronto soccorso”.

L’assessore ha poi illustrato le nuove misure di edilizia sanitaria: “Accanto alla costruzione e alla ricostruzione di nuovi ospedali da levante a ponente, perché mi pare che nelle passate gestioni non abbiamo visto ospedali nuovi, i nuovi arriveranno e nei prossimi anni saranno rinnovati completamente gli stabilimenti ospedalieri rendendoli moderni”. Gratarola ha puntualizzato, rispetto ai Punti nascita, che il Ministero aveva imposto otto poli ma che la Regione è riuscita a ottenerne 9: uno nell'estremo ponente, due nella zona della Asl 2, quattro nella città di Genova, uno nel Tigullio e un altro dello spezzino. L’assessore ha, dunque, ribadito, l’importanza dei DIAR (Dipartimenti interaziendali): “Sono gli strumenti reali della lettura scientifica delle problematiche sanitarie”. Rispetto al citato problema della carenza del personale Gratarola ha ammesso: “E’ un problema che affligge molte specialità, tra le quali il mondo dell'emergenza urgenza. Stiamo lavorando con Agenas ad un tavolo che l'agenzia ministeriale sta utilizzando per calcolare i reali fabbisogni”.

“Questo piano – ha concluso Gratarola - cade in un momento storico ‘post’ pandemico estremamente difficile per il Paese, alcuni ospedali hanno perso molte delle loro attività legate al fatto che vi è meno personale, vi è un cambiamento nella coscienza del mondo sanitario, vi è una difficoltà a frenare l'emorragia di medici che escono e di personale sanitario”.

Redazione

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