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| 14 novembre 2023, 07:21

Centro del riuso, residenti in pressing su Scajola: "Un consiglio comunale per rivedere la delibera" (foto e video)

"Ci riserviamo di fare ricorso straordinario al Presidente della Repubblica", spiega Angelo Trincheri, portavoce del Comitato

Centro del riuso, residenti in pressing su Scajola: "Un consiglio comunale per rivedere la delibera" (foto e video)

I residenti di viale Europa ribadiscono il loro secco "No” al centro del riuso che l’amministrazione vorrebbe collocare al pianterreno della scuola materna che si trova nella stessa via.

I cittadini si sono organizzati in un Comitato, che si è riunito nella serata di ieri, per illustrare i motivi del rifiuto e le azioni che intendono intraprendere per contrastare il provvedimento della giunta Scajola.

L'INTERVISTA

 

Spiega Angelo Trincheri, portavoce del Comitato: “La richiesta degli abitanti è quella di ripensare alla delibera, non ci sono le condizioni oggettive per svolgere questa attività in modo che sia economicamente valida. Ci sono dei costi nascosti che la rendono onerosa. Ci sono anche problemi giuridici, abbiamo fatto contestazioni, analisi, verifiche, riteniamo che sia opportuno tenerne conto".

"Chiediamo al sindaco, in base all’articolo 15 dello statuto, di attivare un consiglio comunale, eventualmente ad hoc, per trattare nuovamente la materia e fare le riflessioni del caso".

"Ci riserviamo, se fosse necessario, di fare ricorso straordinario al presidente della Repubblica, abbiamo 120 giorni che decorrono a quando abbiamo avuto notizia, quindi, un ampio margine dopo che il sindaco avrà fatto le sue determinazioni".

"Noi riteniamo che il centro del riuso, con le norme che ci sono oggi, possa essere fatto solo ed esclusivamente all’interno del centro raccolta. Non sono più attuali le norme che aveva utilizzato la Regione anni fa sulle quali si è basata le delibera. Sono decadute perché c’è una norma successiva, che è una norma statale, che ha, quindi, un grado più elevato e che per la gerarchia delle norme annulla quella regionale”.

Il Comitato ha esposto le ragioni per cui ritiene inadeguato che il centro del riuso venga istituito al di fuori di un centro di raccolta, in viale Europa:

1) La distanza fra il centro conferimento rifiuti (centro di raccolta di Porto Maurizio - Artallo) e il centro riuso (Oneglia - Castelvecchio viale Europa) su strada, effettuando il percorso più breve, e di Km. 5,5. Il tragitto si effettua su strade primarie, caratterizzate da uno forte transito veicolare. Se si portano dei beni ad Artallo, riusabili, il funzionario del centro raccolta inviterà il soggetto conferente per la consegna in viale Europa. Se il conferente si reca in viale Europa, pensando di avere un bene riusabile, in caso negativo potrebbe essere inviato ad Artallo;

2. Il centro è sotto una scuola, frequentata da 50 bambini, e la giacenza di materiali e beni vari costituisce un aggravamento di rischio ambientale, considerando anche la presenza di beni potenzialmente infiammabili;

3) Nella fase di movimentazione dei vari oggetti vi è un aggravamento consistente di rischio per i passanti, spesso bambini;

4) La localizzazione del centro a Castelvecchio appare infelice anche per il problema della viabilità e dei parcheggi. In tutto viale Europa i parcheggi sono ventisette, di cui due per invalidi. Nel viale menzionato abitano oltre cento persone, c'è una scuola materna ed è un luogo di raccolta dei bambini che frequentano le elementari di corso Dante. Ci sono vetture continuamente parcheggiate sul marciapiede e spesso mezzi pesanti che effettuano operazioni di carico e scarico nella confluenza con via Nazionale. Il centro comporterebbe un notevole aumento di traffico veicolare.

5) La localizzazione del centro riuso confina con il degradato stabile del Giro dei Galli".

Per quanto concerne gli aspetti giuridici: "dalla lettura del decreto D.lgs 3.04 2006, modificato dal D.lgs n°116, si evince che il Comune possa approntare il 'centro riuso', solo (ed esclusivamente) all'interno del centro raccolta. Non abbiamo trovato norme che ne consentano eccezioni.

Qualora il legislatore avesse voluto autorizzare la costituzione di 'centri riuso' fuori dell'ambito del centro raccolta, lo avrebbe espresso chiaramente, non avendolo fatto, la norma deve essere interpretata letteralmente su base testuale (in quanto non si vuole che siano manipolati potenziali rifiuti fuori dal centro raccolta).

Il centro riuso, che è previsto fuori dal centro raccolta, ha fra l'altro il compito di fare una prima valutazione dei vari beni al momento della consegna, stabilendo se il bene usato è 'conferibile' oppure no. Il bene non conferibile, essendo assimilabile a un rifiuto, come previsto dal regolamento, fa scattare per il centro riuso l'obbligo di invitare l'utente a consegnare lo stesso al centro raccolta. A nostro avviso il funzionario del centro riuso non è titolato a prendere questa decisione, né si può far entrare dei potenziali rifiuti nel centro riuso.

Secondo il Comitato l'unico luogo dove possono entrare dei beni usati è il centro raccolta e solo i funzionari di tale centro possono stabilire se sono o meno conferibili al centro riuso.

Tutto ciò premesso, sia per le considerazioni in ordine alla sostenibilità, al costo sociale, all'efficacia, all’economicità, agli eventuali interventi nel Giro dei Galli, sia per le motivazioni giuridiche, si propone alla S.V. di voler disporre gli opportuni provvedimenti affinché si pervenga a una ridiscussione della materia in una seduta del consiglio comunale proponendo l’annullamento della delibera 65/23”.

Presenti all’assemblea anche consiglieri di opposizione: Luciano Zarbano del gruppo Imperia senza padroni e Daniela Bozzano del gruppo Imperia Rinasce.

Sara Balestra

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