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Attualità | 14 novembre 2023, 08:43

La cipolla egiziana ligure (Arca del Gusto Slow Food): un ortaggio ribelle che si oppone alla globalizzazione e alla standardizzazione

La cipolla egiziana ligure è una cipolla ribelle, che non si lascia omologare, che non si fa ingannare dalle sirene del mercato globale, che non si fa sopraffare dalle specie invasive

La cipolla egiziana ligure (Arca del Gusto Slow Food): un ortaggio ribelle che si oppone alla globalizzazione e alla standardizzazione

La cipolla egiziana ligure non è una cipolla qualunque. È una cipolla che ha viaggiato nel tempo e nello spazio, che ha sfidato le mode e le multinazionali, che ha resistito alle malattie e ai pesticidi, che ha saputo adattarsi e moltiplicarsi. È una cipolla che cammina, letteralmente, perché i suoi bulbi si staccano dalla pianta madre e si radicano altrove, creando nuove piante.

È una cipolla che cammina, metaforicamente, perché ha attraversato i secoli e i continenti, portando con sé il sapore e la saggezza di antiche civiltà. La cipolla egiziana ligure, infatti, non ha nulla di egiziano, se non il nome. Le sue origini sono asiatiche, è stata introdotta in Europa dalle popolazioni nomadi come merce di scambio.

In Liguria è arrivata intorno al 1500 e oggi la sua coltivazione è limitata alle zone di Ventimiglia e della Valle della Nervia, dove il botanico e scrittore Marco Damele ha promosso la sua salvaguardia e valorizzazione. Qui, la cipolla egiziana ligure è un simbolo di biodiversità, di tutela del territorio, di tradizione gastronomica. La sua caratteristica di essere perenne unità al il suo sapore dolce e delicato la rendono adatta a diversi usi in cucina: cruda in insalata, fritta, in minestre, in conserve sott’olio o sott’aceto.

La cipolla egiziana ligure è una cipolla ribelle, che non si lascia omologare, che non si fa ingannare dalle sirene del mercato globale, che non si fa sopraffare dalle specie invasive. È una cipolla che cammina, che si fa strada tra le difficoltà, che si fa amare per la sua semplicità e genuinità. È una cipolla che racconta una storia, la storia di un ortaggio che ha saputo conservare la sua identità e la sua diversità. È una cipolla che si oppone alla globalizzazione, una cipolla che ama la propria terra e i suoi prodotti, di chi li coltiva con passione e rispetto, di chi li condivide con orgoglio e generosità.

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