Politica - 09 novembre 2023, 09:57

Spiaggia Borgo Prino, gruppo PD: "Chiederemo di consultare i progetti della Regione"

"Necessario un tavolo tecnico con gli operatori della zona per scelte condivise" dichiarano i consiglieri Verda e Bellotti

Il ripascimento della spiaggia di Borgo Prino, da Piazza Santa Lucia a lungomare Colombo - finanziato con fondi di protezione civile a seguito delle mareggiate  del 2018 e 2019 - ha perseguito, sia pure con qualche coda polemica per il colore e le caratteristiche del materiale utilizzato, il condivisibile obiettivo di rendere maggiormente fruibile una delle aree di balneazione più frequentate della città e garantire nel contempo la difesa della costa e della passeggiata, mantenendo il profilo estetico del lungomare con le due isolette "tartaruga". 

Le recenti mareggiate hanno tuttavia già profondamente segnato il litorale che è  arretrato anche di oltre 10 metri rispetto alla linea di costa che si poteva osservare a giugno. 

"Siamo coscienti -dichiarano i consiglieri del gruppo PD Edoardo Verda e Deborah Bellotti- che sarà necessario, come previsto, attendere i monitoraggi per valutare l'effetto delle maree e del deposito dei sedimenti. Tuttavia le mareggiate che hanno flagellato l'intera Regione hanno già avuto pesanti conseguenze sulla spiaggia, specie in corrispondenza di quella libera, sotto lungomare Colombo, e nella parte di levante. 


Rispetto al progetto originario, che prevedeva un ripascimento di circa 50 mila metri cubi, ci risulta ne sia stata effettuata solo poco più della metà. 


Ci chiediamo se l'intervento fin qui realizzato sia, per altezza e quantità di materiale, sufficiente a reggere mareggiate così consistenti e se sia prevista, come da progetto, l'ulteriore aggiunta di materiale per consolidare il lavoro. 


Oltre alla funzione di difesa del litorale, infatti, un ripascimento completo ci pare imprescindibile anche per proteggere la prossima riqualificazione della passeggiata di Borgo Prino, per la quale è previsto un allargamento verso mare di oltre due metri (con il sacrificio di una porzione dell’attuale spiaggia).


I cambiamenti climatici impongono prudenza nel sottrarre spazio al mare: altrove abbiamo purtroppo toccato con mano gli effetti devastanti di questo tipo di scelte.


Nei prossimi giorni chiederemo di consultare i progetti e le osservazioni della Regione, per capire se le nostre impressioni, dettate dall'esperienza e dalle valutazioni di chi conosce la zona, siano corrette e se sia effettivamente necessario  - come pare - procedere ad un secondo intervento per assicurare la protezione della costa ed evitare che il lavoro realizzato vada perduto.

Chiediamo infine, anche a seguito di quanto abbiamo potuto osservare in questi giorni, che venga aperto un tavolo tecnico con gli operatori della zona perché tutte le scelte siano attentamente valutate e condivise.

Scelte così importanti si fanno con buon senso e confronto, non per decreto".