La passerella ‘Squarciafichi’ è una delle opere più attese dai ventimigliesi che, purtroppo, da tre anni e un mese, sono senza l’unica connessione pedonale ‘veloce’ tra il centro della città e la Marina di San Giuseppe.
Un simbolo ma anche una importante arteria di collegamento, che purtroppo non ha ancora trovato un progetto definitivo e un suo finanziamento. E’ dei giorni scorsi la notizia, pubblicata dal nostro giornale, che l’Amministrazione ha bocciato il progetto da 15 milioni, che era stato chiesto dalla precedente Giunta ed ora gli uffici dovranno farne preparare un altro, che costi decisamente di meno.
Poco dopo la distruzione della passerella, ad opera della tempesta ‘Alex’, alcuni ne avevano addirittura chiesto una sia pedonale che per il transito delle auto. Ma immaginiamo che se il progetto fatto fare due anni fa sarebbe costato 15 milioni, uno con la possibilità di viaggiare anche sui mezzi, potrebbe far salire vertiginosamente la cifra.
Ora la richiesta, a gran voce, di sveltire le pratiche per la costruzione della ‘Squarciafichi’, arriva anche dai diversamente abili. Viene per voce di uno di loro, nostro lettore, Francesco. “Per noi disabili, andare in centro dalla marina San Giuseppe è diventata un impresa. Prima del crollo – ci ha detto – andare ai giardini in carrozzella era già difficile ma ora è impossibile. Riuscivo ad andare in banca alla Carige e al mercato ortofrutticolo senza grandi problemi, ora non posso perché è impensabile con una carrozzella autospinta una persona possa andare dalla Marina al centro”.
Francesco e gli altri disabili di cui si è fatto portavoce non vuole sentire parlare di burocrazia: “La passerella doveva essere ricostruita subito e invece ci avete illuso. Ora siamo veramente stanchi!”. Parole dure, ovviamente, per una categoria che dovrebbe essere maggiormente tutelata. Intanto un altro autunno è arrivato ed è il terzo dopo quella drammatica sera del 2 ottobre, quando la furia del Roya fece tutta una serie di gravissimi danni, a partire dal tunnel del Tenda (sempre in attesa) a ponti e strade in territorio francese ed italiano per arrivare fino alla passerella.
Senza dimenticare che gli interventi in territorio italiano sono stati realizzati con il rallentatore, nonostante siano stati molti meno di quelli in Francia, in territorio transalpino praticamente tutto è stato ripristinato. E noi, purtroppo, continuiamo ad aspettare.