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Attualità | 03 novembre 2023, 12:36

Sanremo: revoca dell'appalto per l'ospedale 'Borea', la coop Amaltea "Usati due pesi e due misure"

Il presidente della cooperativa sociale si scaglia contro Asl 1 per quanto accaduto nei giorni scorsi

Sanremo: revoca dell'appalto per l'ospedale 'Borea', la coop Amaltea "Usati due pesi e due misure"

Dopo le decisioni di Asl 1 di revocare l’appalto ad alcune cooperative che fornivano medici, in particolare per il Pronto Soccorso, ne interviene una e, in particolare la ‘Amaltea’ per la la revoca dell’appalto del 30 ottobre scorso.

La nostra cooperativa – evidenzia il Presidente, Patrizia Piantavigna – si aggiudicata il 24 ottobre, il servizio di esternalizzazione di prestazioni fornite da parte di medici specialisti nelle varie strutture sanitarie di Asl 1, per un periodo stimato di 12 mesi rinnovabili per ulteriori 12. Questo in conseguenza del miglior punteggio pari a 81,89 punti, nella valutazione del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, con un ribasso unico sull’importo posto a base di gara del 10,93% per un importo di 1.068,84 a turno di 12 ore”.

Secondo quanto sostenuto dalla cooperativa, la procedura di aggiudicazione ha pertanto valutato sia l’offerta tecnica che l’offerta economica nell’offerta tecnica sono stati valutati i curricula dei medici che avrebbero preso servizio presso il Pronto soccorso. I turni richiesti in gara erano 132, ovvero 2 box h24 e 1 box h12. “Durante la preparazione della turnistica – prosegue il presidente di ‘Amaltea’ - ha ricevuto mail del primario Dott. Abregal dove indicava che diversamente dal bando i turni da coprire erano inferiori perché parte del box 2 sarebbe stato coperto quasi interamente dai chirurghi interni e dai colleghi del San Martino. Alla luce di questa mail Cooperativa Amaltea avrebbe dovuto coprire dei turni inferiori a quelli aggiudicati”.

La cooperativa, sempre dalle dichiarazioni del suo presidente, ha ricevuto comunicazione di esecuzione anticipata al 1 novembre, anziché quella prevista dal codice appalti di 35 giorni dall’affidamento. “Pertanto – dice Patrizia Piantavigna - quanto indicato nella revoca dell’appalto ovvero che i medici non erano in possesso dei requisiti di legge e che non aveva strumenti per la copertura dei turni non corrisponde a verità. In particolare, si rappresenta la grave anomalia laddove la commissione tecnica di aggiudicatrice aveva valutato idonei i medici indicati nel progetto tecnico che sono gli stessi medici considerati non idonei da parte del Direttore della Struttura Complessa del Pronto Soccorso di Sanremo”.

La ‘Amaltea’, nella nota inviata, evidenzia come i medici che collaborano con la cooperativa lavorano da anni in altri DEA di Pronto Soccorso con titoli e capacità e comprovata esperienza lavorativa nel settore: “Diversamente da quanto contestato nella lettera di revoca – va avanti il presidente - i turni che la cooperativa ha coperto sono quelli richiesti dal Direttore del Pronto Soccorso di Sanremo nella call in relazione all’esecuzione anticipata dell’appalto. Tanto p vero che l’Asl Liguria (con la delibera del 30 ottobre) ha affidato temporaneamente il servizio di esternalizzazione alla Cooperativa ‘Global Care’ dal 1° al 30 novembre per 70 turni, che sono di gran lunga inferiore rispetto a ciò che ha previsto il bando aggiudicato dalla Amaltea e molto inferiore ai turni che la stessa ha inviato alla Direzione”.

Il presidente Piantavigna non le manda a dire: “Così facendo si è fatto un peso e due misure perché, da una parte si contesta alla nostra cooperativa di non aver coperto tutti i turni, circostanza che non corrisponde al vero in relazione a quanto richiesto in call, mentre alla sostituta che non si è aggiudicata il bando ma che già presta servizio al Dea Pronto soccorso di Sanremo di coprire dei turni decisamente inferiori a quelli del bando ed addirittura inferiori a quelli che la nostra cooperativa aveva inviato alla Direzione vista l’esecuzione anticipata. Appare evidente – termina - come in primis quanto indicato a base della revoca non è fondato e poi che non corrisponde a vero che la cooperativa non aveva gli strumenti per solvere il servizio, servizio che invece ha sempre svolto in altri Dea di Pronto Soccorso di altri ospedali”.

Carlo Alessi

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