Poteva finire male il consiglio comunale dell'altra sera, quando si è rischiata un'altra figuraccia, come avvenne per il "caso Gabrielli" o nel "monotematico Bergamelli" per citare gli episodi più eclatanti che hanno fatto parlare di noi anche i media nazionali.
Pregustando la "notiziona" qualcuno in effetti aveva forse già preparato il pezzo, per poi doverlo frettolosamente correggere, salvo dimenticarsi un titolo forse già impaginato.
Ma il consiglio comunale ha votato all'unanimità. Non la proposta originaria ma la modifica che, adottando paro paro il deliberato della Genova del sindaco Marco Bucci, istituisce un tavolo permanente sulla criminalità organizzata.
Il merito di aver evitato una brutta figura alla città va innanzitutto al gruppo misto di Laura Amoretti e Silvia Mameli le quali, forse studiando più di altri, e probabilmente insieme alla loro articolata "squadra", hanno saputo trovare la mediazione più alta.
Un "uovo di Colombo" che tutti gli altri, forse affetti da inguaribili reciproci pregiudizi, non avevano saputo cogliere.
La proposta del gruppo misto, saggia quanto spiazzante, è stata capita al volo da Loredana Modaffari, che aveva evidentemente studiato e che, fosse solo per deformazione professionale, di compromessi efficaci se ne intende.
Gli altri, in ritardo, si sono adeguati, alcuni senza nascondere un certo malessere.
Alla fine è andata bene, a tutti, soprattutto alla Città che rischiava di passare in giro per l'Italia come il posto dove si nega che l'acqua del mare è salata.